Il nuovo nell'antico. Comunicazione e testimonianza nell'era digitale - 9788821570582

Il nuovo nell'antico. Comunicazione e testimonianza nell'era digitale: L'itinerario proposto nelle pagine di questo libro parte dal riconoscimento delle condizioni strutturali nelle quali ci troviamo a vivere e comunicare oggi, ovvero dal riconoscimento del crescente e ineludibile ruolo dei media, che significativamente i nuovi Orientamenti pastorali non esitano a definire "un nuovo contesto esistenziale" (n. 51); quindi, nella seconda parte, affronta in modo più mirato la questione delle relazioni dentro questo ambiente digitale, o post-mediale, con particolare attenzione al mondo giovanile e al fenomeno, ormai diffusissimo, dei social network; la terza parte, infine, è dedicata ai temi - di evidente taglio pastorale - della testimonianza, dell'educazione cristiana e dell'annuncio in un mondo ormai mediatizzato, cercando di cogliere non solo le difficoltà e gli aspetti di criticità, ma anche le sfide e le opportunità che questo nuovo ambiente, come ogni altro che l'essere umano contribuisce a creare, può offrire oggi. Perché, come scriveva Teillhard de Chardin, "niente è profano per chi sa vedere".
The proposed itinerary in the pages of this book starts from the recognition of structural conditions in which we live and communicate today, namely the recognition of the growing and unavoidable role of the media, which significantly new pastoral guidelines do not hesitate to define "a new existential context" (# 51); then, in the second part, faces in a more targeted manner the question of relationships in this digital environment, or medial post, with special attention to the youth and to the phenomenon, widespread, social networks; the third part is devoted to themes-pastoral-cutting evident of the testimony, of Christian education and in a world now mediatized, trying to capture not only the difficulties and critical aspects, but also the challenges and opportunities that this new environment, like any other human being helps create, can offer today. Why Teilhard de Chardin, as he wrote, "nothing is profane for those who can see."