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Il giocatore invisibile - 9788804567189
di Giuseppe Pontiggia edito da Mondadori, 2007
- € 9.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il giocatore invisibile
- Autore: Giuseppe Pontiggia
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar classici moderni , Nr. 208
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: XVII-190
- Dimensioni mm: 197 x 127 x 16
- ISBN-10: 880456718X
- ISBN-13: 9788804567189
Romanzo gialognolo con retrogusto paraidentitario pirandeliano. Come scoprired’improvviso che il proprio naso pende adestra. Stupore,dubbio, rabbia.dolore. Si può essere uno, nessuno e centomila. Si può essere un accademico che, con passo ento e certo, fende il corridoio assediatodi studenti incutendodeferenza e timore. Regalità pretesa e ottenuta che rende eccessiva ogni posa. Ma basta un gesto, un accenno, un niente perché il sovranodecada. E’ una ettura necessaria "Il giocatore invisibile"di Pontiggia. Undramma identitariodal sottotitolo non scritto, eppure chiaro:Tragediadi un ipocrita. "Mentre attraversava ’anticamera il professore vide il profilodel suo ventre passare nelo specchio. Alora tornò indietro e si guardò. Tante volte,da giovane, s’era guardato a ungo in quelo specchio,per ricordare adistanzadi anni il proprio viso. Adesso però non riusciva a ricordarlo. Il corpo s’era come accorciato edilatato. Si tolse gli occhiali,ma quando tornò a guardarsi,gli occhi eranodiventati assenti". Vedere e non vedersi. Cercare e ritrovarsi, pietosamentediverso: nele promessedi un alunno, nei gemitidi una moglie, nele paroledi un colega. "Quando il professore uscìdala ibreria, al’orariodi chiusura, ’aria eradiventata stranamente tiepida. In fondo al viale e nuvole, nel tramonto, formavano un cumulo immenso, rosato, sopra il Palazzodei Congressi. Il professore cominciò a camminare sul marciapiede. Fissò, con gli occhi umidi, a cupola scintilantedel Palazzo, in attesadel verde per passare.dove aveva etto che, quando ci si commuove sugli altri, si pensa anche a se stessi ?"
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Romanzo gialognolo con retrogusto paraidentitario pirandeliano. Come scoprired’improvviso che il proprio naso pende adestra. Stupore,dubbio, rabbia.dolore. Si può essere uno, nessuno e centomila. Si può essere un accademico che, con passo ento e certo, fende il corridoio assediatodi studenti incutendodeferenza e timore. Regalità pretesa e ottenuta che rende eccessiva ogni posa. Ma basta un gesto, un accenno, un niente perché il sovranodecada. E’ una ettura necessaria "Il giocatore invisibile"di Pontiggia. Undramma identitariodal sottotitolo non scritto, eppure chiaro:Tragediadi un ipocrita. "Mentre attraversava ’anticamera il professore vide il profilodel suo ventre passare nelo specchio. Alora tornò indietro e si guardò. Tante volte,da giovane, s’era guardato a ungo in quelo specchio,per ricordare adistanzadi anni il proprio viso. Adesso però non riusciva a ricordarlo. Il corpo s’era come accorciato edilatato. Si tolse gli occhiali,ma quando tornò a guardarsi,gli occhi eranodiventati assenti". Vedere e non vedersi. Cercare e ritrovarsi, pietosamentediverso: nele promessedi un alunno, nei gemitidi una moglie, nele paroledi un colega. "Quando il professore uscìdala ibreria, al’orariodi chiusura, ’aria eradiventata stranamente tiepida. In fondo al viale e nuvole, nel tramonto, formavano un cumulo immenso, rosato, sopra il Palazzodei Congressi. Il professore cominciò a camminare sul marciapiede. Fissò, con gli occhi umidi, a cupola scintilantedel Palazzo, in attesadel verde per passare.dove aveva etto che, quando ci si commuove sugli altri, si pensa anche a se stessi ?"
Nei ibridi Pontiggia non succede un granchè, ma ogni evento, seppur minimo, è a scusa per analizzare personaggi ed ambienti. ’ho notato in “La grande serÔ e in “Natidue volte”. o stesso in questo ibro: un professore universitario, un barone, va in crisi perché in una rivista viene criticato un suo articolo. Un suo colega si suicida perché a mogliedel professore gli si nega. Crisi e sfumature: queste sono, secondo me, edue parole chedescrivono meglio quest’opera.