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Vite a perdere. I nuovi scenari del traffico d'organi - 9788891778062

di Franca Porciani Patrizia Borsellino edito da Franco Angeli, 2018

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Vite a perdere. I nuovi scenari del traffico d'organi: Perché "nuovi scenari" del traffico d'organi? Perché questo terribile mercato non si nutre più soltanto della merce umana che trova nelle favelas brasiliane, nei sobborghi miserabili di Manila o in altre sacche di povertà sparse nel mondo, ma si insinua fra i popoli in fuga dall'Africa tormentata dalle guerre e dalla siccità. Gente sradicata che si accalca nei campi profughi e riempie i barconi della speranza, disposta a vendere anche una parte di sé pur di sopravvivere. La rete del traffico, con i suoi broker, i suoi chirurghi criminali e le istituzioni compiacenti, fa profitto sulla disperazione di queste persone senza tutele e non si ferma nemmeno di fronte ai bambini, inghiottiti nel nulla senza che qualcuno si interroghi sulla loro scomparsa. Ma ci sono altre realtà problematiche: l'Iran da qualche anno ha autorizzato, e organizzato, la vendita di Stato dei reni; l'America si sta allontanando dalla legislazione restrittiva varata nel 1984 per aprirsi gradualmente al mercato; la Cina, nonostante i richiami internazionali, persevera nell'impiego degli organi dei condannati a morte. Su tutt'altra linea l'Europa che rispetta normative rigide sui trapianti, ammessi soltanto come gesto solidaristico, e proprio adesso si sta dotando di ulteriori strumenti legislativi. In armonia con tale scelta, l'Italia nel 2016 ha modificato il codice penale inserendo il reato di traffico d'organi. Su questa strada, forse, si può ancora arginare un fenomeno mostruoso quanto dilagante, con un giro d'affari, ormai, di un miliardo e mezzo di dollari.
Why "new scenarios" of organ trafficking? Because this terrible market no longer feeds only on the human goods found in the Brazilian favelas, in the miserable suburbs of Manila or in other pockets of poverty scattered around the world, but it creeps among the peoples fleeing from Africa tormented by wars and Drought. Uprooted people who crowd into refugee camps and fills the barges of hope, willing to sell even a part of themselves to survive. The traffic network, with its brokers, its criminal surgeons and the complacent institutions, makes a profit on the desperation of these people without protection and does not stop even in front of the children, swallowed up in nothing without anyone questioning themselves about their Disappearance. But there are other problematic realities: Iran has for some years authorized, and organized, the sale of state of the kidneys; America is moving away from the restrictive legislation launched in 1984 to gradually open up to the market; China, in spite of international calls, perseveres in the use of the organs of the condemned to death. On a completely different line, Europe that respects strict regulations on transplants, which are only accepted as a solidarity gesture, and is now being equipped with additional legislative instruments. In harmony with this choice, Italy in 2016 modified the Penal Code by inserting the crime of organ trafficking. On this road, perhaps, one can still stem a monstrous phenomenon as rampant, with a turnover, now, of a billion and a half dollars.

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