I Papi dei Concili dell'era moderna. Arte, storia, religiosità e cultura. Catalogo della mostra (Roma, 17 maggio-9 dicembre 2018). Ediz. a colori - 9788849236156

I Papi dei Concili dell'era moderna. Arte, storia, religiosità e cultura. Catalogo della mostra (Roma, 17 maggio-9 dicembre 2018). Ediz. a colori: "'Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione. E questo grazie alle vostre mani'. Sono le parole di Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, nel suo messaggio agli artisti al termine dei lavori del Concilio Vaticano II, chiuso l'8 dicembre 1965. Parole che ribadivano l'impegno montiniano a favore di poeti, pittori, scultori e musicisti per l'alto valore tributato dallo stesso Pontefice all'arte e a quel suo ruolo di avvicinamento, per il tramite delle cose create, dell'esperienza sensibile allo spirito divino. È un cammino articolato e complesso, caratterizzato nei secoli dall'alternarsi di aspri conflitti a timide aperture che investivano, e condizionavano, usi e costumi dei tempi, del vivere quotidiano come dell'arte. Cambiamenti radicali, nella storia della Chiesa, sia sotto il profilo teologico-dottrinale, che artistico, sono stati determinati dagli ultimi tre Concili dell'era moderna, di cui questa mostra ripercorre la storia attraverso la figura dei Pontefici che li hanno indetti e officiati. Dipinti, sculture e cimeli a essi appartenuti alimentano un percorso espositivo per illustrare tre momenti salienti nella storia del gusto, sia sul piano artistico che su quello liturgico-devozionale, abbracciando quell'arco di tempo che dal 1545, anno in cui Paolo III Farnese apre il Concilio di Trento, passa per il Concilio Vatican
"' This world in which we live needs beauty to not sink into despair. Beauty, like the truth, is what gives joy to the hearts of men, it is that precious fruit that resists the attrition of time, which unites generations and makes them communicate in admiration. And that's because of your hands. They are the words of Paul VI, to the century Giovanni Battista Montini, in his message to the artists at the end of the work of Vatican Council II, closed on December 8, 1965. Words that reiterated the Montinian commitment to poets, painters, sculptors and musicians for the high value paid by the same pontiff to art and his role of approaching, through the created things, the experience sensitive to the divine Spirit . It is an articulated and complex path, characterized over the centuries by the alterage of bitter conflicts with timid openings that invested, and conditioned, uses and customs of the Times, of the daily life as of the art. Radical changes in the history of the church, both from the theological-doctrinal and artistic point of view, have been determined by the last three councils of the modern era, of which this exhibition traces history through the figure of the pontiffs who have and officiated. Paintings, sculptures and memorabilia that belonged to them feed an exhibition to illustrate three salient moments in the history of taste, both on the artistic level and on the liturgical-devotional, embracing that span of time from 1545, the year in which Paul III Farnese opens the Council of Trent, passes through the Vatican Council