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Fine del primo tempo - 9788877684356
di Maurizio Porro edito da Archinto, 2005
- Prezzo di Copertina: € 14.50
- € 6.53
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Fine del primo tempo
- Autore: Maurizio Porro
- Editore: Archinto
- Collana: Lettere
- Data di Pubblicazione: 2005
- Genere: arti ricreative. spettacolo. sport
- Argomento : Cinematografia
- Pagine: 192
- ISBN-10: 8877684356
- ISBN-13: 9788877684356
Un viaggio nela edela memoria ala “Finedel primo tempo”del film,del Cinema,dela nostra maturità. Un viaggio negli anni ruggenti ed’orodel’artedelo spettacolo che sa tantodi nostalgico e sincero affetto, come quelo provato per ’amoredela nostra vita che, invecchiando, a poco a poco ci sta asciando. Maurizio Porro, già autorede “Il cinema vuoldire”, “La Cinetecadi Babele” edel recente (anchedi contenuto e visione critica) “Mèlo”, storico criticodel Corrieredela Sera, ci conduce tramite un joyceano flussodi coscienza al’internodela sua infanzia e adolescenza,dove cinema serio ed’evasione, teatrodi prosa, avanspettacolo, rivista erano tutte facce eguali per peso e qualitàdela stessa fabbricadi sogni ed idee che si rese responsabiledi una sensibilissima crescita psico-culturaledel pubblicodel tempo. E così (ri)scopriamo i vari Cinema Paradiso scomparsi, e saledi prima-seconda-terza visione, e scricchiolanti sediedi egno e gli elegantidrappidi veluto rossodi altrettanti teatri e teatrini. E con oro a geniale meticolositàdel Padre-MËstrodel Piccolo Teatro, ’inesauribile fantasia e umanitàdel’altro MËstrodel’arte sorela, nato in queldi Rimini e ìdeposto a vegliare sule animedei suoi vitelonici e non compËsani. E con oro altri milioni (vince chi riesce a contarli) che facevano partedi quela grande famiglia che oggi, segnodei tempi, sembra essere un po’ troppo stretta, un po’ troppo alargata a secondadei casi (edele valutazioni estetico-artistiche). Unadimostrazione, per giovani e vecchi sognatori, che si può faredela propria passione una professione, ovviamente con tanta fortuna (che non guasta mai) eduro avoro (che serve sempre per realizzare sé stessi). Per ettori attempati che vogliono riscoprire il proprio tempo perduto, perso nela vita, ma ritrovato nela memoria, nela sala cinematografica sempre piùdomestica, negli occhidi Bettedavis o nel sorrisodi Marilyn. Per nuovi ettori cinefili che sperano solo in un’Antologiadi Spoon River meta-cinematografica giratada Romero,dove però i morti sono molto più viventidegli zombie tele(assue)fatti che stiamodiventando oggi. “Enjoy your vision”.
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