Vita da editore - 9788854514003

Vita da editore: «Lei non vorrà dirmi che io sono un editore, sic et simpliciter, che prende un autore e lo stampa. Io sono uno sfruttatore degli autori, nel senso morale, accanitissimo». Così scriveva Neri Pozza in una lettera a Eugenio Ferdinando Palmieri che gli aveva spedito una sua raccolta di poesie. E non vi è forse definizione migliore di questa - «uno sfruttatore degli autori, nel senso morale, accanitissimo» - per dare ragione della complessa e affascinante figura di Neri Pozza editore. Colui che nel 1946 fondò a Venezia la casa editrice che porta tuttora il suo nome, lo scopritore di Goffredo Parise che ebbe modo di riunire attorno alla sua creatura i maggiori scrittori, poeti e saggisti del suo tempo (da Gadda a Buzzati, da Montale a Bontempelli, da Diano a Bettini), era un editore particolare che... "cercava di sfruttare in senso morale" i suoi autori. Pozza chiarì il senso di questa sua definizione in un'altra lettera - indirizzata a Primo Mazzolari, il prete partigiano - in cui scrisse: «L'autore deve temere solo di uscire dalla verità». Il carattere morale del lavoro editoriale era, infatti, ai suoi occhi nient'altro che questo: evitare che un autore esca dalla verità, e tradisca in tal modo l'onestà, la sincerità, la «necessità della sua stessa storia di scrittore». Per tener fede a questa idea, Pozza, come dimostra questa raccolta di scritti che riassume esemplarmente la sua attività di editore, non esitò a entrare in competizione coi suoi autori, a rimproverare, stimolare, emendare, suggerire «da artista ad artista», come osò scrivere a Dino Buzzati, mentre l'autore del "
"You're not going to tell me that I'm an editor, sic et simpliciter, which takes an author and prints. I am an exploiter of the authors, in the moral sense, very ". So wrote in a letter to Neri Pozza Eugenio Ferdinando Palmieri which had sent one of his collection of poems. And there is perhaps better definition-??an exploiter of the authors, in the moral sense, very??-to give reason for the complex and fascinating figure by Neri Pozza editore. He who in 1946 founded the Publishing House that still bears his name, the discoverer of Goffredo Parise who was able to gather around its creature the greatest writers, poets and Essayists of his time (from G to Buzzati, by Montale in Baltimore, to give Bailey), was a particular Publisher ... "he tried to exploit in a moral sense," its authors. Parsons made it clear the meaning of this definition in another letter--addressed to Primo Mazzolari, the priest partisan-in which he wrote: "the author should fear just to get out of the truth." The moral character of the editorial work was, in fact, his eyes nothing more than this: preventing an author from betraying the truth, and thus the honesty, sincerity, ' necessity of his own history as a writer. " To live up to this idea, Puddle, as evidenced by this collection of writings that summarizes his activity as an exemplary Editor, did not hesitate to enter into competition with its authors, to chide, stimulate, amend, suggest "from artist to artist," how dared to write to Dino Buzzati, while the author of the "