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Libero di rivivere. Dall'attentato di Montecitorio al carcere, la rinascita di un uomo che voleva morire - 9788893233552

di Luigi Preiti edito da Compagnia Editoriale Aliberti

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Libero di rivivere. Dall'attentato di Montecitorio al carcere, la rinascita di un uomo che voleva morire: Roma - Palazzo Montecitorio, 28 aprile 2013. È una domenica mattina come tante, la capitale pullula di turisti curiosi e il sole è caldo. Gino impugna la sua calibro 7,65 e spara, spara all'impazzata, spara un'infinità di colpi, spara senza guardare. All'improvviso è il caos: gente che grida, corre, e le sirene assordanti. Gino ora si ritrova con la faccia a terra, immobilizzato da decine di agenti. La sua vita, d'ora in poi, cambierà per sempre. Luigi Preiti (Gino) si trova oggi nel carcere di Rebibbia. Traccia con parole semplici il ricordo particolareggiato e nitido dei fatti comuni e drammatici che hanno segnato la sua vita. Racconta di come è scivolato nel dramma della depressione, ai tempi della crisi del 2008, e dell'angoscia e della rabbia che lo inducono a mettere a punto quella sparatoria, un gesto plateale e dimostrativo. È tutta colpa dei politici, ripete, colpa loro se c'è la crisi e gli italiani si ammazzano. Credeva di andare a morire Gino, quella domenica, era convinto lo avrebbero fatto fuori. E invece va diversamente. L'arresto, il ricovero, le minacce, la massima sicurezza, i processi, la condanna. Ma soprattutto la consapevolezza, un nuovo inizio.
Rome - Palazzo Montecitorio, April 28, 2013. It's a Sunday morning like so many, the capital is teeming with curious tourists and the sun is warm. Gino wields his 7.65 caliber and shoots, shoots wildly, fires countless shots, shoots without looking. Suddenly it's chaos: people screaming, running, and deafening sirens. Gino now finds himself with his face on the ground, immobilized by dozens of agents. His life, from now on, will change forever. Luigi Preiti (Gino) is now in Rebibbia prison. He traces with simple words the detailed and clear memory of the common and dramatic facts that marked his life. He recounts how he slipped into the drama of depression at the time of the 2008 crisis, and the anguish and anger that led him to develop that shooting, a public and demonstrative gesture. It's all the politicians' fault, he repeats, to blame them if there's a crisis and the Italians kill themselves. He thought he was going to die Gino that Sunday, he was convinced they would take him out. But it's different. Arrest, hospitalization, threats, maximum security, trials, conviction. But above all awareness, a new beginning.

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