Processo all'altare della patria - 9788876982330

Processo all'altare della patria: Ha un secolo esatto di vita il Vittoriano. Venne inaugurato il 4 giugno 1911, per i festeggiamenti dei primi cinquant'anni dell'unità d'Italia. Per molti rappresenta uno scempio urbanistico, dove la retorica trionfale della monarchia e delle oligarchie che governavano l'Italia unita, aprirà la strada al fascismo. Eppure quando nel 1986 si tenne a Palazzo Venezia il processo all'Altare della Patria - parteciparono nomi come Bruno Zevi (favorevole all.abbattimento), Paolo Portoghesi, esponente di spicco del postmoderno, Giovanni Klaus Koenig, storico dell'architettura e del design, e altri ancora -, finì con una mezza assoluzione, perché la giuria ritenne che il monumento potesse avere una nuova e inattesa funzione nella vita della capitale. Ma già Carlo Dossi aveva dedicato all'esito del concorso del 1880 un pamphlet che prendeva di mira le surreali proposte presentate dai progettisti, definendoli, efficacemente, "I Mattoidi". E oggi? Abbatterlo oppure conservarlo? Questo libro presenta i materiali del processo, il saggio di Dossi, uno scritto di Federico Zeri sulla sciatteria culturale che emerse dai progetti dell'epoca, e una riflessione di Vittorio Gregotti, che in modo polemico ragiona sul modo di gestire i concorsi di architettura, ieri ma soprattutto oggi, di cui il Vittoriano rimane un caso emblematico.
Has a century of Victorian life. It was inaugurated on June 4, 1911, for the celebration of the first fifty years of the unification of Italy. For many represents a triumphal rhetoric of monarchy, where urban havoc and oligarchies that ruled Italy color, will pave the way to fascism. Yet when the trial was held at Palazzo Venezia in 1986 at the Altare della Patria-was attended by names like Bruno Zevi (favorable all. felling), Paolo Portoghesi, a leading exponent of postmodernism, Giovanni Klaus Koenig, historian of architecture and design, among others-, ended with a half acquittal because the jury found that the monument could have a new and unexpected function in the life of the capital. But already Carlo Dossi had devoted to the outcome of the contest of 1880 a pamphlet that targeted the surreal proposals submitted by designers, calling them, effectively, "vanity,". And today? Shoot it down or store it? This book presents the process material, the rate of speed bumps, one written by Federico Zeri on cultural emerged from the projects of the time, sloppiness and a reflection of Vittorio Gregotti, who so argumentative reasoning on how to manage the architectural competitions, today but especially today, including the Victorian remains a case in point.