Profili d'autore. Agenda artigianale 2019. Letteratura, font, lettering per un'agenda tutta da scrivere - 9788893920438

Profili d'autore. Agenda artigianale 2019. Letteratura, font, lettering per un'agenda tutta da scrivere: Qui raccolti insieme troverete, mese per mese, profili di autori e autrici divenuti grandi classici, che hanno fermato il tempo nelle loro opere e forme espressive (Virginia Woolf, James Joyce, Alda Merini, Charles Baudelaire, Johann W. von Goethe, Federico García Lorca, Ernest Hemingway, Charles Bukowski, Oriana Fallaci, Oscar Wilde, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Leopardi). Abbiamo cercato di cogliere in loro un font che potesse rappresentarli, parole chiave della loro poetica, personaggi, opere, editori, citazioni nelle settimane che scorrono e curiosità legate alle loro abitudini di scrittrici e scrittori. Se l'anonimato dei caratteri di una tastiera si colora già quando, fiduciosi della creatività dei tipografi di ogni epoca, eleggiamo un font e ne gustiamo l'effetto nel contrasto con lo schermo luminescente, più propriamente è quando la penna scorre sul foglio e l'essenza fluida dell'inchiostro prende vita nelle inclinazioni, nelle flessuosità e nelle spigolature della grafia, che esploriamo le potenzialità di un gesto forse trascurato, ma che non può camuffare ciò che siamo, col quale ci spogliamo e ci ritroviamo, come davanti a uno specchio, nudi, semplicemente noi stessi.
Here gathered together you will find, month by month, profiles of authors and authors who have become great classics, who have stopped time in their works and forms of expression (Virginia Woolf, James Joyce, Alda Merini, Charles Baudelaire, Johann W. von Goethe, Federico Garcia Lorca Ernest Hemingway, Charles Bukowski, Oriana Fallaci, Oscar Wilde, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Leopardi). We tried to capture in them a font that could represent them, keywords of their poetics, characters, works, publishers, quotes in the weeks that flow and curiosities related to their habits of writers and writers. If the anonymity of the characters of a keyboard is already colored when, confident of the creativity of the printers of every era, we elect a font and taste its effect in contrast with the luminescent screen, more properly is when the pen flows on the sheet and the essence fluid ink comes to life in the inclinations, fleximands and gleans of handwriting, which we explore the potential of a gesture perhaps neglected, but which cannot disguise what we are, with which we undress and find ourselves, as before one mirror, naked, just ourselves.