Itinerari gastroesistenziali di un italiano - 9788863980677

Itinerari gastroesistenziali di un italiano: Questo non è un libro di ricette inarrivabili, ma chiarisce come il buon cibo dia risposte più convincenti di molti psicologi, filosofi e guru. Si cucina e si mangia per sedurre, per compiacere e compiacersi, per curare e curarsi, per farsi invidiare da chi è negato ai fornelli, ma vorrebbe essere diverso. Il cibo è propedeutico al sesso e talvolta surrogato del sesso stesso. Gli itinerari che legano pranzi di famiglia, abbuffate con gli amici, cucina afrodisiaca, gusti e ingredienti inaspettati sono avventurosi e spesso casuali. Fanno capire come il cucinare e il mangiare non siano solo necessari a combattere la morte, ma siano diventati irrinunciabili nella ricerca della felicità. E ancora "Mangia!" l'imperativo più usato dalle madri per trattenere i figli nelle loro cucine, che serve a conquistare uomini e donne ai piaceri di una sera o di una vita, apre la mente a nuove culture e da solo giustifica viaggi intercontinentali. Il cibo, come la vita, va dunque compreso e goduto. Questo libro, scritto da un uomo che deve molto al manovrar tegami e insaporir con spezie, svela come riuscirci senza insipidi sensi di colpa.
This is not a recipe book unreachable, but clarifies how good food gives the most compelling answers to many psychologists, philosophers and guru. Cooking and eating to seduce, to please and be pleased, to treat and heal, to be envied by those who are denied in the kitchen, but would like to be different. The food is preparatory to sex and sometimes substitute for sex. The routes that link family meals, binges with friends, aphrodisiac cuisine, tastes and unexpected ingredients are adventurous and often random. Do they understand how the cooking and eating are not only needed to fight death, but have become indispensable in the pursuit of happiness. And still more imperative "eat!" used by mothers to keep their children in their kitchens, which serves to conquer men and women to the pleasures of an evening or a lifetime, opens the mind to new cultures and alone justifies intercontinental travel. The food, like life, it must therefore be understood and enjoyed. This book, written by a man who owes a lot to the manovrar pans and insaporir with spices, reveals how to do that without insipid guilt.