La misura italiana dell'architettura - 9788842085171

La misura italiana dell'architettura: Franco Purini delinea una serie di percorsi critici e interpretativi capaci di gettare nuova luce su vicende e figure emergenti del modo italiano di fare architettura nel secondo Novecento. Il suo discorso individua e delinea cinque componenti fondamentali attualmente attive e operanti nella nostra architettura, cinque diverse "generazioni" di architetti, ciascuna guidata da presupposti teorici e progetti culturali divergenti, quando non apertamente conflittuali. Se è possibile rintracciare una certa continuità tra la linea dell'affrancamento al dogmatismo modernista, perseguita da un gruppo di progettisti che oggi hanno tra i settanta e gli ottantanni e tra cui spiccano nomi come Vittorio Gregotti, Gae Aulenti, Guido Canella, e il successivo postmodernismo di architetti come lo stesso Purini, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, totalmente devoti al "progetto di crisi" di Manfredo Tafuri e fortemente segnati dal discorso politico del '68, la generazione dei cinquantenni di oggi segna una brusca e improvvisa rottura della continuità con la tradizione italiana. Dagli anni Ottanta gli architetti del nostro paese rinnegano l'operato dei loro predecessori per volgersi alle tesi internazionali dell'architettura olandese di Rem Koolhaas e a suggestioni americane e anglosassoni. Una tendenza che viene fatta propria, ed esasperata, anche dalle due generazioni successive.
Franco Purini identifies a series of critical and interpretive paths able to shed new light on the events and emerging figures of the Italian way of doing architecture in the second half of the twentieth century. His speech identifies and outlines five key components that are currently active and operating in our architecture, five different "generations" of architects, each guided by theoretical assumptions and differing cultural projects, when not openly confrontational. If it is possible to trace some continuity between the line of emancipation to the modernist dogmatism, pursued by a group of designers who are now among the seventy and the 80th and including names like Vittorio Gregotti, Gae Aulenti, Guido Canella, and subsequent postmodernism of architects as the same Purini, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, totally devoted to the "project of crisis" by Manfredo Tafuri and strongly marked by the political discourse of ' 68 , the generation of the fifties today marks an abrupt and sudden break of continuity with the Italian tradition. Since the 1980s the architects of our country disown the actions of their predecessors to look at international Dutch architecture Rem Koolhaas and thesis in American and Anglo-Saxon influences. A trend that is appropriated, and exasperated, even from two successive generations.