Gabbie metropolitane. Modelli disciplinari e strategie di resistenza - 9788895065908

Gabbie metropolitane. Modelli disciplinari e strategie di resistenza: Emilio Quadrelli ci consegna una lettura della crisi attuale come una nuova grande trasformazione: ciò a cui abbiamo assistito in quest'ultimo lustro è il rovesciamento del paradigma del far vivere e lasciar morire intorno al quale si erano modellate le nostre società per un'intera fase storica. Il ritiro dello Stato dagli ambiti sociali, la fine del Welfare State, è la concreta esemplificazione di questo passaggio. Ma tutto ciò che cosa significa? Perché quell'attenzione per gli equilibri sociali, in una costante mediazione alla ricerca del consenso, si è repentinamente estinta? Perché, oggi, il potere è del tutto disinteressato alla crisi sociale? Se una volta la forza di uno Stato si misurava sulla capacità di mettere a produzione il maggior numero possibile di individui (far vivere), mentre a essere lasciata morire era quella quota di popolazione "insana" che rappresentava un pericolo di infezione per il corpo della Nazione, oggi l'asserzione foucaultiana va rovesciata, poiché il potere agisce esattamente al contrario: far morire e lasciar vivere. È a partire da tale considerazione che Quadrelli espone una "tesi forte": la rimessa in circolo, dentro il Vecchio Continente, di un modello coloniale, il quale però, a differenza del passato, non poggia sulla contrapposizione rigida tra un dentro e un fuori, ma uniforma le condizioni di tutti subalterni alle esigenze del capitalismo globale.
Emilio Quadrelli gives us a reading of the current crisis as a new great transformation: what we have seen in the latter luster is the overthrow of "paradigm to live and let die around which had molded our company for an entire historical period. The withdrawal of the State from social environments, the end of the Welfare State, is the concrete exemplification of this step. But all that means what? Because that extra attention for the social balance in a constant mediation to search for consensus, it is suddenly extinguished? Because, today, the power is completely disinterested to the social crisis? If once the force of a State is measured on its ability to produce the greatest possible number of individuals (to live), and to be allowed to die was that share of the population "unhealthy" representing a danger of infection for the body of the nation, today the Foucault's assertion must be overturned, because the power is acting exactly in reverse: die and let live. And starting from this consideration that Qader exposes a "strong argument": the recirculated, in the old continent, a colonial model, who, however, unlike in the past, does not rest on a rigid opposition between an inside and an outside, but it evens out the conditions of all direct reports to the needs of global capitalism.