Allucinazioni: sintomi o capacità? Racconti di errori diagnostici, soluzioni, ribellione e libertà. Nuova ediz. - 9788832861051

Allucinazioni: sintomi o capacità? Racconti di errori diagnostici, soluzioni, ribellione e libertà. Nuova ediz.: "È il racconto del viaggio di una ricercatrice della mente che incontra delle persone, i pensatori dialogici, accompagnandoli nel disvelamento di parti di sé importanti e trascurate, che vogliono parlare con il mondo e con loro stesse. Non tutti coloro che hanno allucinazioni, qui intese come la capacità di attivare e udire le voci, se ne sono fatti un problema e certamente non lo vanno nemmeno a dire in giro, vuoi perché ci sono abituati, vuoi perché lo trovano normale, così come Mozart ad esempio, che pare vedesse colori mentre suonava. Ma questo è oggetto di una prossima opera, che non vedo l'ora di leggere anche io. Un indizio: fate attenzione alle immagini che, come una punteggiatura, accompagnano i vari capitoli del libro. Esse rappresentano un testo nel testo. Sono immagini "parlanti", prodotte da quegli stessi processi immaginativi di cui si parla nel libro. Parola antica: intenzionalità. Questa ce la teniamo cara perché l'ha introdotta F. Brentano, quando ha inventato la psicologia moderna, e ci piace perché è una chiave molto potente e utile per comprendere la mente. Parole vecchie: allucinazione uditiva, malattia mentale, elettroshock, contenzione farmacologica e fisica, stigma, pericolosità sociale, interdizione, schizofrenia, ospedale psichiatrico... Un vocabolario terribile che vorremmo cancellare. Perché le parole sono macigni o chiavi, sotterrano la mente sotto il loro peso o la aprono sollevandola dal peso del disorientamento e dalla paura. Ecco le parole nuove: Pensatore dialogico. Buona lettura, vi auguro che dopo questo libro capiti anche a voi di cambia
"It is the story of the journey of a researcher of the mind who meets people, the dialogue thinkers, accompanying them in the unveiling of important and neglected parts of themselves, who want to talk to the world and with themselves. Not everyone who has hallucinations, here understood as the ability to activate and hear voices, if they have made a problem and certainly do not even go to say around, you want because we are used to it, you want because they find it normal, as well as Mozart for example , which he apparently saw in color as he played. But this is the subject of an upcoming work, which I can't wait to read too. A clue: pay attention to the images that, like a punctuation, accompany the various chapters of the book. They represent text in the text. They are "talking" images, produced by those same imaginative processes mentioned in the book. Ancient word: intentionality. We care about this because F. Brentano introduced it, when he invented modern psychology, and we like it because it is a very powerful and useful key to understanding the mind. Old words: auditory hallucination, mental illness, electroshock, pharmacological and physical contingison, stigma, social danger, interdiction, schizophrenia, psychiatric hospital... A terrible vocabulary that we would like to erase. Because words are boulders or keys, they bury the mind under their weight or open it by lifting it from the weight of disorientation and fear. Here are the new words: Dialogical thinker. Good reading, I hope that after this book you also understand to change