«Fuori non ci sono che ombre, e cadono» - 9788859154211

«Fuori non ci sono che ombre, e cadono»: "'Fuori non ci sono che ombre, e cadono': pertinente, suggestivo il titolo dell'omaggio che Alessandro Quasimodo ha dedicato alla ricongiunta memoria del padre, nel centenario della nascita, e della madre, la danzatrice Maria Cumani. L'inconstanza amorosa del poeta siciliano non è un mistero, e si poteva temere che la serata (per il cui successo, al Teatro Studio, sono stati determinanti, accanto ad Alessandro Quasimodo, Franca Nuti e Luciana Savignano, con Ettore Borri al piano) assumesse i limiti di una 'cronaca famigliare' rivisitata con animo filiale. È stata invece la messa a nudo rigorosa, quasi spietata, di una passione complessa e profonda, sempre mantenutasi nelle alte sfere dell'arte: verità emersa senza infingimenti dal fitto, spesso bruciante scambio di lettere fra il poeta e la danzatrice, dal loro primo incontro nel '36 fino allo spegnersi di un amore forse troppo esigente per durare per sempre. Ma ecco che anche alla fine il poeta, già carico di gloria, sa distinguere fra le 'ombre' delle altre donne e l''angelo infernale' (così la chiamava) che danzando era diventata una cosa sola con la sua poesia." (Ugo Ronfani)
"'Outside there are only shadows, and they fall': pertinent, suggestive the title of the tribute that Alessandro Quasimodo dedicated to the reunited memory of his father, on the centenary of his birth, and his mother, the dancer Maria Cumani. The Sicilian poet's love affair is no mystery, and it was feared that the evening (for whose success, at the Teatro Studio, were decisive, alongside Alessandro Quasimodo, Franca Nuti and Luciana Savignano, with Ettore Borri on the piano) would take on the limits of a 'family chronicle' revisited with a branchheart. Instead, it was the rigorous, almost merciless, exposing of a complex and profound passion, always maintained in the upper echelons of art: truth that emerged without intrusion from the dense, often burning exchange of letters between the poet and the dancer, from their first meeting in '36 until the extinguishing of a love perhaps too demanding to last forever. But here, even in the end, the poet, already full of glory, knows how to distinguish between the 'shadows' of other women and the hellish angel' (as he called her) who dancing had become one with her poetry." (Ugo Ronfani)