Shafik. Archetipi. Le origini del futuro. Catalogo della mostra (Milano, 20 gennaio-27 febbraio 2011). Ediz. italiana e inglese - 9788842219743

Shafik. Archetipi. Le origini del futuro. Catalogo della mostra (Milano, 20 gennaio-27 febbraio 2011). Ediz. italiana e inglese: Molte delle analisi critiche dell'opera di Medhat Shafik puntano sulla nascita dell'artista e lo considerano "tramite" fra due culture, quella egiziana o mediorientale e quella dell'Occidente. A parte il fatto che appare difficile individuare una identità dell'Egitto nell'arte di oggi, si deve sapere che Shafik è a Milano da quando aveva venti anni, che ha studiato alla Accademia di Brera e che, da più di una generazione, le sue scelte sono legate all'Informale, all'Espressionismo Astratto, al gruppo CoBrA, per non parlare delle sue consapevolezze dell'Arte Concettuale e dell'Arte Povera. Il saggio vuole perciò considerare la funzione del disegno e quindi della "scrittura" nelle opere in mostra, centinaia di disegni e due grandi strisce lunghe decine di metri, che Shafìk ha chiamato "Archetipi".
Many of the critical analysis of the work of Medhat Shafik aim at the birth of the artist and consider it "through" between two cultures, the Egyptian or Middle Eastern and the West. Aside from the fact that it is difficult to find an identity of Egypt in art now, you should know that Shafik is in Milan since he was twenty years old, who studied at the Brera Academy and who, for more than a generation, its choices are bound to informal, abstract expressionism, the CoBrA group, not to mention his awareness of conceptual art and Arte Povera. The essay takes therefore consider drawing function and therefore of "writing" in the works in the show, hundreds of designs and two big long strips about ten meters, which Shaf??k called "archetypes".