Gianni Pezzani. Ombre. Ediz. italiana e inglese - 9788857221762

Gianni Pezzani. Ombre. Ediz. italiana e inglese: Questa monografia si presenta come una lunga narrazione di viaggio, un percorso all'interno della storia fotografica di Gianni Pezzani. Dai primi scatti realizzati nel 1978 nelle campagne del parmense, in cui il paesaggio viene ricodificato tramite l'uso del viraggio, agli ultimi progetti che si concentrano sulle città di Tokyo e Milano, dove la presenza umana sembra scomparire e gli esoscheletri delle automobili diventano piccole abitazioni che si rapportano con le architetture circostanti. La ricostruzione del percorso autoriale di Gianni Pezzani risulta essere un'importante testimonianza della ricerca fotografica contemporanea italiana. Sul finire degli anni Settanta la rilettura fotografica del paesaggio si inserisce all'interno di un'ampia riflessione su un nuovo modo di restituire il territorio d'appartenenza: dalle indagini paesaggistiche di Luigi Ghirri, ai documenti della scuola dei New Topographics. Ma il percorso compiuto da Gianni Pezzani è anche la testimonianza di una ricerca duttile, capace di aggiornare il proprio linguaggio poetico insieme alla modalità di produzione fotografica a partire dai primi viraggi realizzati in camera oscura, fino al recente passaggio al digitale; una scrittura che interpreta il paesaggio trasformato, dunque il sentire contemporaneo, all'interno di una nuova struttura urbana in continuo divenire.
This monograph presents itself as a long narrative of travel, a location within the photographic history of Ricky Pang. From the first shots made in 1978 in the countryside of Parma, where the landscape is recoded by wearing the toning, the latest projects that focus on the cities of Tokyo and Milan, where the human presence seems to disappear and the exoskeletons of cars become small houses that relate to the surrounding architecture. The reconstruction of the author's path of Ricky Pang is an important testimony of Italian contemporary photographic research. In the late 1970s the photographic interpretation of landscape fits within a broad reflection on a new way of returning the territory to which they belong: the investigations of Luigi Ghirri, documents of the school of the New Topographics. But the route taken by Ricky Pang is also the testimony of a search ductile, able to update their poetic language along with the photographic production mode since the first colour changes made in the darkroom, until the recent switch to digital; a script that interprets the landscape changed, hence the contemporary feelings, inside a new urban structure in constant evolution.