Terzo millennio (Er) - 9788891167798

Terzo millennio (Er): La poesia è un genere di letteratura non sempre apprezzato nel modo migliore. Il vernacolo lo è ancor meno. Ma se un autore sente di poter dire qualcosa di significativo utilizzerà i suoi propri mezzi, sia culturali che lessicali. Ecco qui c'è una varietà di poesia, dal sonetto ai versi sciolti, sempre, però, tenendo presente che il dialetto non è un sottoprodotto della lingua madre, ma un vero e proprio "cordone ombellicale" con le proprie origini, che l'autore non intende recidere. Non è un tornare indietro nel tempo, non è nostalgia per qualcosa che non c'è più, come è scomparso quel "popolino" che tanto bene Giuseppe Gioachino Belli riuscì a rappresentare. No è più semplicemente l'esigenza di non far morire un idioma, che già da tempo, per fattori che non è qui il caso di analizzare, è in parte "imbastardito" proprio per un uso "improprio" e per l'abuso di espressioni non dialettali ma passate, anche nella "grande" stampa, come tali.
Poetry is a genre of literature is not always appreciated in the best way. The vernacular is even less. But if an author feels he can say something meaningful will use one's own means, both cultural and vocabulary. Here there is a variety of poetry, from the sonnet to blank verse, however, always bearing in mind that the dialect is not a byproduct of the mother tongue, but an actual "umbilical cord" with its origins, which the author does not intend to sever. Not a step back in time, it is not nostalgia for something that no longer exists, as it disappeared that "little people" that both fine Giuseppe Gioachino Belli was able to represent. No longer simply the need not to kill an idiom, which already for a long time, for factors that is not here the case to analyze, is partly "bastardized" because of "improper" use and abuse of dialectal expressions but passed, even in the "big" press, as such.