11 settembre. Io c'ero - 9788862521376

11 settembre. Io c'ero: È l'11 settembre 2001. Non sono ancora le 9.00 del mattino, i vetri dei grattacieli di New York riflettono l'azzurro di un cielo terso inondato di sole. Come ogni giorno, il console Giorgio Radicati è pronto a iniziare la sua giornata di lavoro. È ancora in macchina, chiuso nel traffico caotico della Grande Mela, quando viene raggiunto da una telefonata: un incidente, un aereo... Testimone e a suo modo protagonista, Giorgio Radicati ci racconta la New York dei giorni dell'attacco alle Twin Towers, in un diario in cui alla cronaca degli eventi, scanditi dall'incessante susseguirsi di notizie, fanno da contrappunto i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Il lavoro quotidiano si interseca alla straordinarietà della situazione, le paure all'urgenza di risolvere i problemi pratici. In ogni riga si avverte la tensione dell'incarico che segna i rapporti con la comunità italoamericana, le istituzioni italiane, la stampa, così come la necessità di non perdersi d'animo di fronte alle persone che bussano alla porta del consolato o alle testimonianze di coloro che sono scampati al disastro. Rivivono attraverso le pagine, le strade di una città che si trasforma di ora in ora: vitale e pulsante di prima mattina; immobile e muta di fronte alla tragedia; poi di nuovo unita e orgogliosa tra le veglie, le luci delle candele e i colori delle bandiere americane, disperatamente alla ricerca di una normalità che anche a distanza di anni, continua a trasmettere una sottile, latente inquietudine.
And the September 11, 2001. I'm still not the 9.00 am, the Windows of skyscrapers in New York reflect the blue of a clear sky bathed in sunshine. Like every day, the Consul Giorgio Radicati is ready to begin his day's work. And still in the car, locked in the chaotic traffic of the Big Apple, when reached by a phone call: a crash a plane ... Witness and protagonist in his own way, Giorgio Radicati tells us about the New York of the days of the attack on the Twin Towers, in a journal in which to record the events, marked by the incessant stream of news, counterpoint his thoughts and feelings. The daily work intersects the extraordinary nature of the situation, fears the urgency to solve practical problems. On each line you can feel the tension of the American assignment stroking community relations, Italian institutions, printing, as well as the need to not lose heart in the face of people knocking at the door of the Consulate or the testimonies of those who have survived the disaster. Relive through the pages, the streets of a city that transforms from hour to hour: vital and early button; motionless and mute of the tragedy; then again United and proud amongst the vigils, candles lights and colors of American flags, desperately seeking a normality that even after many years, continues to transmit a subtle, latent uneasiness.