La lettura del soldato. Propaganda e realtà nei «Giornali di trincea» 1915-1918 - 9788891787071

La lettura del soldato. Propaganda e realtà nei «Giornali di trincea» 1915-1918: Le celebrazioni del centenario della Grande Guerra hanno registrato una vera valanga di pubblicazioni, ma alcune fonti preziose per conoscere meglio le condizioni umane (e spesso disumane) nelle quali i militari italiani furono chiamati a combattere, non hanno trovato lo spazio che avrebbero meritato. In genere hanno avuto la meglio i libri di storia militare, le biografie dei grandi protagonisti e i racconti delle singole battaglie. Non è mancato, tuttavia, un certo interesse per una storia "nuova", quella di coloro che la guerra aveva posto in prima linea, cioè i soldati e i loro scritti, fino ad ora poco considerati. Alla ricerca delle vere voci dei combattenti in trincea, si è talvolta fatto ricorso a quelle pubblicazioni, i Giornali di trincea, che secondo la versione unanimemente accolta erano scritti "spontanei" dei soldati, che narravano la loro vita in prima linea tra fucilazioni, eroismi e morti. Si trattava, in realtà, di una versione patinata della situazione. Una rilettura attenta di questi scritti ha rivelato un contesto del tutto nuovo: i Giornali di trincea non erano né liberi né spontanei, bensì realizzati occultamente dagli uffici governativi militari di propaganda. La vita in trincea era assai diversa da quella descritta nelle pagine redatte e stampate in tipografie di lontane retrovie, con l'intento di trasmettere ai combattenti l'idea di una guerra legittima, santa e patriottica. L'ipotesi di ricerca di questo volume è quella di dare una versione cruda ma vera, basata su altra documentazione, di una guerra che il papa Benedetto non aveva esitato a defin
The celebrations of the centenary of the Great War have recorded a real avalanche of publications, but some valuable sources to learn more about the human (and often inhumane) conditions in which the Italian military were called to fight, have not found the space they deserved. Military history books, biographies of the great protagonists and tales of individual battles have generally prevailed. There was, however, some interest in a "new" story, that of those who had placed the war on the front line, that is, the soldiers and their writings, until now little considered. In search of the true voices of the fighters in the trenches, it has sometimes resorted to those publications, the Trench Newspapers, which according to the unanimously accepted version were written "spontaneous" of the soldiers, who narrated their lives on the front line between shootings, heroism and death. It was, in fact, a glossy version of the situation. A careful re-reading of these writings revealed a whole new context: the Trench Newspapers were neither free nor spontaneous, but carried out covertly by military government propaganda offices. Life in the trenches was very different from that described in the pages written and printed in printing boxes of distant rears, with the intention of conveying to the fighters the idea of a legitimate, holy and patriotic war. The research hypothesis of this volume is to give a raw but true version, based on other documentation, of a war that Pope Benedict had not hesitated to define