Relatione di un viaggio fatto da Venetia in Costantinopoli - 9788863584530

Relatione di un viaggio fatto da Venetia in Costantinopoli: La Relazione di Carlo Ranzo, resoconto del viaggio al seguito dell'ambasciatore veneziano in visita al sultano Murad III, permette di immergersi nella realtà politico-militare dell'impero ottomano negli anni immediatamente successivi alla battaglia di Lepanto, e fotografa con precisione un rivale che, ben lungi dal trovarsi in una condizione di crisi in seguito alla sonora disfatta marittima, è ancora capace sia di stupire il viaggiatore per la magnificenza della corte o la perfetta organizzazione statale che, d'altro canto, di intimidire e spaventare quando occorre ribadire verso quale polo penda in quel momento l'ago dei rapporti di forza. Carlo Ranzo non vide nel sultano ottomano la personificazione dell'Anticristo, a cui il Creatore aveva concesso una così rapida ascesa per punire i peccati dei cristiani, come voleva una nota credenza cinquecentesca, né biasimò le usanze o le pratiche religiose turche, come fecero spesso altri testimoni occidentali. Una bella lezione di tolleranza su cui riflettere oltre il senso e la scrittura del diario.
The report of Charles Ranzo, account of the journey following the Venetian Ambassador visits the Sultan Murad III, allows you to immerse yourself in the political and military realities of the Ottoman Empire in the years immediately following the battle of Lepanto, and shooting with precision a rival who, far from being in a State of crisis after sonora defeat marittima, is still capable of both amaze the traveler for the magnificence of the Court or the perfect state organization that, on the other hand, intimidate and scare you when you need to reiterate what polo penda at that moment the needle of power relationships. Carlo Ranzo he saw in the Ottoman Sultan the personification of the Antichrist, in which the creator had granted such a rapid rise to punish the sins of Christians, as he wanted a well-known 16th century belief, nor blames Turkish customs or religious practices, as did other witnesses often Westerners. A lesson of tolerance to ponder over the meaning and writing of the diary.