Ulisse ad Auschwitz. Primo Levi, il superstite - 9788820743383

Ulisse ad Auschwitz. Primo Levi, il superstite: Se Primo Levi è universalmente riconosciuto come figura emblematica del testimone dello sterminio, la sua poesia ha raramente attirato l'attenzione. Essa occupa tuttavia un ruolo centrale nella sua opera, la cui portata estetica rimane sottovalutata. In una lingua apparentemente molto semplice, la poesia disegna la figura ambigua del superstite, presta la parola ai morti invano, ai sommersi, ma anche ad animali disprezzali, ad oggetti inanimati. Questo saggio ha l'ambizione di riconoscere tutta l'importanza di questa opera poetica, nonostante, opponendo la letteratura alla testimonianza, si trascuri ancora troppo spesso la posta artistica della letteratura dello sterminio. Quando taluni profetizzano una post-cultura e una post-umanità, l'etica poetica di Levi diviene sempre più illuminante e necessaria. Quando certi discorsi neoapocalittici strumentalizzano Auschwitz per edificare teologie ciniche, essa disegna tra i sopravvissuti e le vittime una nuova allenza, che include tutta l'umanità.
If Levi is universally recognised as emblematic of the witness of mass murder, his poetry has rarely attracted attention. However, it occupies a central role in his work, the scope of which aesthetic remains underestimated. In a seemingly very simple language, poetry designs the ambiguous figure of survivor, lends the floor to die in vain, submerged, but also to animals disprezzali, for inanimate objects. This essay aims to recognize the importance of this poetic work, though, opposing the literature to the witness, you overlook too often artistic literature mail of extermination. When certain prophesy a post-post-humanity and culture, ethics, poetics of Levi becomes increasingly necessary and enlightening. When certain speeches Auschwitz neoapocalittici exploited to build theologies cynical, it draws between the survivors and the victims a new Alliance, which includes all of humanity.