Recitar suonando. La didattica pianistica del Duemila - 9788865402139

Recitar suonando. La didattica pianistica del Duemila: Nel corso dell'Ottocento piovvero sul mercato centinaia di metodi per lo studio del pianoforte. Metodi che venivano banalmente intitolati Metodo. Charles Hanon, nato nel 1819, da piccolo genio della psicopubblicistica ebbe invece l'idea di intitolare il suo metodo "Il Pianista virtuoso". Il messaggio subliminale era che con i metodi si diventava pianisti e che con Hanon si diventava virtuosi. E così i metodi dell'Ottocento, anche i più reputati come quelli di Clementi, di Hummel, di Czerny, di Lebert e Stark fanno oggi parte della storia, mentre il Pianista virtuoso è ancora ben radicato nell'attualità e i suoi esercizi vengono martellati da legioni di principianti e di professionisti. I metodi sono trattati di tecnica pura, cioè della morfologia e della sintassi che in passato precedevano e condizionavano lo studio delle lingue straniere. Oggi l'apprendimento delle lingue non inizia più con la morfologia e la sintassi ma con la conversazione, come avviene del resto nell'apprendimento della lingua materna, e la morfologia e la sintassi sono riservate a un momento successivo dello studio. La tecnica pura continua invece a precedere o per lo meno ad accompagnare cocciutamente l'apprendimento della musica. E questo è un segno della mancata evoluzione della didattica, un segno che non è il solo ma sicuramente uno dei motivi della progressiva rarefazione dei dilettanti che la musica dovrebbero studiarla da dilettanti. In una didattica del pianoforte che volesse scrollarsi di dosso un po' della polvere che la ricopre e che la soffoca il Pianista virtuoso di Hanon non sarebbe in r
During the nineteenth century, hundreds of methods for studying the piano were on the market. Methods that were trivially titled Method. Charles Hanon, born in 1819, as a small genius of psychopublicity had the idea of titled his method "The Virtuoso Pianist". The subliminal message was that by methods you became pianists and that with Hanon you became virtuous. And so the methods of the nineteenth century, even the most reputed such as those of Clementi, Hummel, Czerny, Lebert and Stark are now part of history, while the virtuoso Pianist is still well rooted in the present day and his exercises are hammered by legions of beginners and professionals. The methods are treated with pure technique, that is, the morphology and syntax that in the past preceded and conditioned the study of foreign languages. Today, language learning no longer begins with morphology and syntax but with conversation, as is the case in maternal language learning, and morphology and syntax are reserved for a later study. Pure technique, on the other hand, continues to precede or at least to stubbornly accompany the learning of music. And this is a sign of the lack of evolution of teaching, a sign that it is not the only but certainly one of the reasons for the progressive rarefaction of amateurs that music should study it as amateurs. In a piano didactic who wanted to shake off some of the dust that covers her and that suffocates the virtuoso pianist of Hanon would not be in r