Fabbriche del sapere, industrie della creatività - 9788897522331

Fabbriche del sapere, industrie della creatività: Lungi dall'essere solo luoghi di sfruttamento, di precarizzazione e di auto-precarizzazione, i mondi del lavoro cognitivo e intellettuale, creativo e artistico appaiono come terreni sui quali sorgono nuove forme di resistenza e di organizzazione, nuovi modi d'essere e di esistere. Nuove forme di soggettivazione e di lotta nascono dai recenti movimenti di occupazione: dall'onda anomala italiana alle occupazioni universitarie nel 2009, dai movimenti di occupazione del 2011 al movimento occupy, dalla casbah di Tunisi a piazza Tahir al Cairo, dal movimento M-15 in Spagna alle occupazioni del Boulevard Rothschild a Tel Aviv. In questo contesto, la fabbrica del sapere appare come il luogo in cui si addensano tutte queste esperienze, il luogo in cui si afferma un'industriosità creativa, selvaggia, disobbediente, "mostruosa". "La scrittura di Raunig si muove su quel terreno che si stende dai Mille plateaux di Deleuze-Guattari fino alle costituzioni del postoperaismo ed ivi produce modulazioni ricche e articolate della critica del potere e inaugura nuove linee di fuga, diserzioni, dialettiche di nuovi mondi, riterritorializzazioni creative..." (Antonio Negri).
Far from being just places of exploitation, insecurity and self-precarization, the worlds of cognitive and intellectual, creative and artistic work appear as land on which new forms of resistance and organization, new ways of being and existing. New forms of subjectification and struggle come from recent movements in employment: from Italian University occupations in 2009 rogue wave, 2011 employment movements to occupy, the Kasbah of Tunis to Tahrir square in Cairo, the movement M-15 in Spain to the occupations of Rothschild Boulevard in Tel Aviv. In this context, the factory of knowledge appears as the place to gather all these experiences, the place where it States a creative industriousness, wild, disobedient, "monstrous". "Writing Raunig moves out of that soil that stretches from Mille plateaux of Deleuze-Guattari until rich and constitutions of postoperaismo and articulate critics of power produces modulations and opens up new lines of flight, desertions, dialectics of new worlds, riterritorializzazioni creative ..." (Antonio Negri).