La santa violenza - 9788815285133

La santa violenza: "Attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace; afferrando lo scudo della fede col quale si possono spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno, prendendo l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio" (Ef 6,14-17). A esplorare l'intreccio incandescente fra religione e violenza ci conduce in queste pagine una guida d'eccezione. Ecco le guerre di Dio, la violenza che reca il marchio sacrale: presente in molti luoghi dell'Antico Testamento, dal conflitto fra tribù alla guerra santa, quasi scompare nei Vangeli, alla luce del dirompente messaggio di Cristo. Poi è la volta del fondamentalismo, "la lettera che uccide", un fenomeno che oggi riguarda soprattutto l'islam, ma che si inscrive anche nella tradizione ebraico-cristiana. Infine, tocchiamo il tema, vivo e lacerante ai nostri giorni, del rapporto con lo straniero: un incontro che può generare esclusione e rigetto, come emerge in vari passi biblici nazionalistici o etnocentrici, ma che può diventare anche dialogo, aprendosi all'universalismo della salvezza e all'uguaglianza di tutti gli esseri umani.
"Around the hips, the truth; wearing, the armor of justice; feet, fit and ready to propagate the gospel of peace; grasping the shield of faith with which all the burning arrows of the Evil One can be extinguished, taking the helmet of salvation and the sword of the Spirit, which is the word of God" (Ef 6,14-17). To explore the glowing interweaving between religion and violence leads us in these pages an exceptional guide. Here are the wars of God, the violence that bears the sacred mark: present in many places of the Old Testament, from the conflict between tribes to the holy war, almost disappears in the Gospels, in the light of the disruptive message of Christ. Then it is the turn of fundamentalism, "the letter that kills", a phenomenon that today concerns above all Islam, but which is also inscribed in the Jewish-Christian tradition. Finally, we touch on the theme, alive and tearful in our day, of the relationship with the stranger: a meeting that can generate exclusion and rejection, as emerges in various nationalistic or ethnocentric biblical passages, but which can also become dialogue, opening up universalism of salvation and equality of all human beings.