William Burroughs Brion Gysin. Il demone della letteratura - 9788888865485

William Burroughs Brion Gysin. Il demone della letteratura: "Un genio: l'unico scrittore veramente geniale dell'ultimo dopoguerra". Così trent'anni fa Burroughs veniva definito da Norman Mailer. Dopo aver ispirato tutte le correnti artistiche d'avanguardia, dal punk al postmodernismo, cresce finalmente una devota attenzione nei confronti dell'incredibile attività artistica di W.S. Burroughs. Questo libro possiede l'indubitabile merito di rileggere "il demone" Burroughs a partire dai movimenti e dalle scene artistiche più radicali. Vengono così chiariti i suoi forti legami con le culture sperimentali e le avanguardie di tutto il mondo, oltre al senso della sua poetica in rapporto alle tematiche del cut-up e della pittura: l'ultima frontiera della sua ricerca comunicativa. Non poteva mancare pertanto un doveroso tributo nei confronti di Brion Gysin, pittore visionario, già surrealista, amico e nume tutelare della stessa ricerca burroughsiana, qui riscoperto e tratteggiato con puntuale attenzione. "Il suo folle genio è stato lo specchio perfetto del suo tempo" così lo ha descritto J.G. Ballard, qualche giorno dopo la sua morte.
"A genius: the only truly brilliant writer of the last war." So thirty years ago Burroughs was defined by Norman Mailer. After having inspired all artistic movements, from punk to Postmodernism, finally grows a devoted attention to the incredible artistic activity of W.S. Burroughs. This book has the unquestionable merit to reread "the demon" Burroughs starting from the movements and the most radical artistic scenes. Are so clarified its strong ties to the avant-garde and experimental cultures around the world, as well as to the meaning of his poetry in relation to the themes of the cut-up and painting: the final frontier of her research. Could not miss a fitting tribute therefore against Brion Gysin, visionary painter, surrealist already, man and burroughsiana research of tutelary deity, here rediscovered and dashed with regular attention. "His Mad Genius was the perfect mirror of his time" so described J.G. Ballard, a few days after his death.