Tutti i segni di una manifesta pazzia. Dinamiche di internamento femminile al manicomio di Colorno (1880-1915) - 9788891706164

Tutti i segni di una manifesta pazzia. Dinamiche di internamento femminile al manicomio di Colorno (1880-1915): Entro il ricco panorama di ricerche che, a partire dal 2000, hanno tratto notevole impulso dal riordino delle carte degli archivi storici degli ex istituti psichiatrici italiani, il lavoro si snoda lungo un percorso condotto a partire dalla documentazione amministrativa e sanitaria del manicomio di Colorno, in provincia di Parma. L'autrice indaga il processo di "medicalizzazione" della follia femminile, entro e attraverso l'istituzione manicomiale, in un arco temporale - compreso fra gli ultimi decenni dell'Ottocento e la Prima guerra mondiale - che coincide, dal punto di vista dell'evoluzione dei modelli psichiatrici, con la piena affermazione del paradigma organicistico. La centratura sulla componente femminile degli internati, nel continuo rimando fra dentro e fuori rispetto al manicomio, ha fatto emergere le dinamiche di segregazione (percorsi, attori, luoghi) e il processo di costruzione della figura della "alienata", prima dell'ingresso nell'istituto, portando in primo piano il ruolo dei soggetti vicini alle donne recluse. L'analisi di molteplici "casi clinici" ha reso leggibile, insieme al posizionamento teorico degli psichiatri del manicomio parmense e alla prassi terapeutica seguita in istituto, la relazione (im)possibile fra i medici e le ricoverate, le interferenze fra l'idea della "natura femminile" e del ruolo sociale assegnato alle donne - scientificamente e culturalmente costruiti - e le rappresentazioni della follia femminile.
Within the rich panorama of research which, since 2000, have drawn considerable boost shuffle of papers of the historical archives of former Italian psychiatric institutes, work along a path led from the administrative and medical documentation of Colorno, Parma. The author investigates the process of "medicalization" of female madness, by and through the asylum institution, in a period-between the last decades of the nineteenth century and the first world war-that is, from the point of view of the development of mental models, with the full affirmation of the organicistico paradigm. Centering on the female component of the internees, the continual cross-reference between inside and out than the nuthouse, brought out the dynamics of segregation (paths, actors, locations) and the process of construction of the figure of "alienated", before entering the Institute, bringing to the fore the role of close subjects to women inmates. The analysis of multiple "clinical cases" made legible, together with theoretical positioning of psychiatrists of the Madhouse of Parma and therapeutic practice followed in the Institute, the (im) possible relationship between doctors and patients, the interference between the idea of "female" nature and social role assigned to women-and culturally-constructed scientifically and representations of female madness.