Mistero napoletano. Vita e passione di una comunista negli anni della guerra fredda - 9788806162351

"Il tempo è vivere ’incessante franaredel suolo su cui siamo appena passati, sì che ogni volta il presente nasceda una frattura". Arrestare il cammino, volgersi indietro, contemplare a crepa. Un presente remoto e continuo è il ricordo: impone a contemplazione e il ritorno, ’investigazione e ’analisi, a commemorazione e ’angustia. Accade a Rea, accade in "Mistero napoletano", opera nela quale o scrittore calca i passi ontani e già fatti in una Napoli ugubre, grigia e ammorbata, in cui non c’è un raggio caldodi sole, non c’è un sospiro ievedel vento. Qui, in questa città rivissuta con un sensod’amaro edi una sconfitta tardiva, Ermanno Rea cerca Francesca. Ne cerca il volto corvino, edita bianchissime, a figura smagrita. Ne cerca ’impegno politico, a resistenza amorosa, e pagine scritte. Ne cerca una vecchia copertadi ricami che tessono fiori che ricoprono un corpo che ha scelto a morte. Troverà un’Alcestidi Tripoli, vissutadi Napoli e mortadi Russia, Ermanno Rea. Troverà - forse - una possbile spiegazione impossibile ad un gesto scomparso tra e pieghed’una Storia ormai ogora. "Fu uccisadala solitudine. A Napoli a solitudine ha qualcosadi corposo,di solido,di materiale; è una solitudine pesante, non ieve ma greve, non trasparente ma opaca, non silente ma rumorosa; è una solitudine nela ressa, nel rumore, neldisordine. Senza poesia, senza nuladi alusivo, pacato, raccolto". Francesca, Ermanno e a solitudine.