La clinica Riposo & pace. Commedia nera n. 2 - 9788838937804

La clinica Riposo & pace. Commedia nera n. 2: La clinica Riposo & Pace sorge in un luogo ameno su ridenti colline, dove è tutto un cinguettar di uccellini su prati tosati a dovere, gli edifici lindi e luminosi, il personale amabile. Proprio in fondo al parco si intravede un padiglione un po' appartato; è lì che Riposo & Pace si trasforma in stress e conflitto, una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Alfio Pallini viene portato con la forza e con l'inganno nella villa dagli affezionati nipoti, ridotto all'impotenza si accorge ben presto dove sia capitato, sedazioni su sedazioni, personale robusto e convincente, legacci e sbarre. Quel che più inquieta l'arzillo vecchietto è che il suo vicino di letto cambi di continuo, i nuovi arrivati non fanno in tempo ad ambientarsi che vengono portati via coperti da un lenzuolo bianco. Alfio, che già progettava la fuga, diventa ancor più sospettoso, nasconde i farmaci, va curiosando, origlia le chiacchiere delle dispotiche infermiere, cerca di mettersi in contatto con il suo antico badante, l'unica persona di cui si fidi, colui che potrebbe fargli guadagnare l'agognata libertà. Non demorde, non si arrende, e le sue reazioni allarmano medici e inservienti che decidono di procedere con maniere forti e definitive. Ma qui avviene quel che non ti aspetti. Questa parodia fantastica e feroce, che mette alla berlina la medicalizzazione del disagio quotidiano, l'ipocrita rivalutazione dei valori dell'essere anziani, la buona morte, i falsi affetti familiari, è uno dei momenti di un progetto narrativo più vasto. Con la serie «Commedia nera» (pezzi di teatro narrato, che si svolgono in u
The Rest & Peace clinic is located in a place at least on laughing hills, where it is all a chirptar of birds on properly sheared meadows, the lindi and bright buildings, the amatable staff. Right at the bottom of the park you can see a somewhat secluded pavilion; it is there that Rest & Peace turns into stress and conflict, a real struggle for survival. Alfio Pallini is brought by force and deception in the villa by his loyal grandchildren, reduced to helplessness he soon realizes where it happened, sedation on sedation, robust and convincing staff, binders and bars. What worries the spry old man the most is that his bedneighbor constantly changes, the newcomers do not make time to settle down that are taken away covered by a white sheet. Alfio, who already planned the escape, becomes even more suspicious, hides the drugs, goes snooping, eavesdropons the chatter of the despotic nurses, tries to get in touch with his old carer, the only person he trusts, the one who could make him gain the coveted freedom. He does not give up, he does not give up, and his reactions alarm doctors and janitors who decide to proceed in strong and definitive manners. But here happens what you don't expect. This fantastic and ferocious parody, which puts to the saloon the medicalization of daily discomfort, the hypocritical re-evaluation of the values of being elderly, good death, false family affections, is one of the moments of a larger narrative project. With the series "Black Comedy" (pieces of narrated theatre, which take place in a