Il piantagrane: storia di Benjamin Lay - 9788833020495

Il piantagrane: storia di Benjamin Lay: Nel 1738 il quacchero antinomiano Benjamin Lay pubblica un libro fondamentale per l'abolizionismo atlantico. Eppure, nonostante la notorietà raggiunta all'epoca, anche per le colorate e pungenti performance che mette in scena per esecrare e ridicolizzare i padroni schiavisti, nel giro di qualche decennio la vicenda esistenziale di questo irriducibile piantagrane cade nell'oblio, forse perché stona con la narrazione ufficiale del movimento antischiavista. Lay infatti non è un «santo gentiluomo», non ha un'istruzione formale ed è troppo indisciplinato. In effetti, il suo «illuminismo dal basso» traccia una diversa genealogia dell'abolizionismo che non rimanda all'illuminismo colto delle élite bensì alle idee radicali della Rivoluzione inglese e a quei semplici lavoratori manuali, commoners come lui, che le hanno incarnate. Con passione e rigore storico, Rediker ci restituisce il ritratto di un uomo «fuori dall'ordinario» nello spirito e nel corpo (era affetto da nanismo), che oggi ci appare molto moderno. Un audace visionario che quasi trecento anni fa ha messo in pratica ideali di democrazia e uguaglianza che anticipano nuovi modi di prefigurare il futuro.
In 1738, the antinonomy Quaker Benjamin Lay published a book that was fundamental to Atlantic abolitionism. Yet, despite the notoriety achieved at the time, even for the colorful and pungent performances he stages to exsecrate and ridicule the slave masters, within a few decades the existential story of this irreducible troublemaker falls into oblivion, perhaps because it is in tune with the official narrative of the anti-slavery movement. Lay is not a "holy gentleman", does not have a formal education and is too undisciplined. In fact, his "bottom-up enlightenment" traces a different genealogy of abolitionism that does not refer to the cultured Enlightenment of the elites but to the radical ideas of the English Revolution and to those simple manual workers, commoners like him, who have embodied. With passion and historical rigour, Rediker gives us the portrait of a man "out of the ordinary" in spirit and body (he was suffering from dwarfism), which today seems very modern to us. A bold visionary who almost three hundred years ago put into practice ideals of democracy and equality that anticipate new ways of foreshadowing the future.