Ho rubato la marmellata - 9788862521703

Ho rubato la marmellata: Una curiosa antologia di memorie e aneddoti costellata di personaggi che rimangono impressi come macchiette e ossessioni che diventano familiari come ritornelli. Gli anni Trenta e l'infanzia vissuta nel cuore della borghesia romana, il fascismo e la guerra, l'amore-odio per Roma, gli anni vissuti in Perù, il ricovero in clinica psichiatrica, l'incontro con Nanni Moretti e il cinema. Un fiume in piena racchiuso in sketch dall'inconfondibile stile Remotti. E quindi, ovviamente, anche tanto sesso. Ma accanto alla venerazione della donna emerge un altro grande amore dell'eclettico Remo: l'arte. Gli anni vissuti tra Berlino e Milano e gli incontri con Fontana, Burri, Manzoni, Vedova restano immortalati in istantanee che, pur attraverso l'umorismo, restituiscono il clima del fermento culturale che si respirava a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta. Una vita lunga e intensa che tra amori, squilibri, sconfitte e follia, travolge con la passione di chi ha sempre provato a vivere da uomo libero. Con una poesia di Andrea Rivera. Prefazione di Filippo Martinez.
A curious collection of memories and anecdotes peppered with characters who remain impressed as specks and obsessions that become familiar refrains. The 1930s and children lived in the heart of the bourgeoisie, fascism and war, love-hate for Rome, the years lived in Peru, inpatient psychiatric clinic, the conversation with Nanni Moretti and cinema. A raging river enclosed in sketch-style Rad. And then, of course, lots of sex. But next to the veneration of the female emerges another great love of eclectic Remo: art. The years lived between Berlin and Milan and meetings with Fontana, Burri, Manzoni, Widow remain immortalized in snapshots that, even through humor, return the climate of cultural ferment that they breathed in the late 1960s and 1970s. Live long and intense than between loves, imbalances, defeats and madness, overwhelms with the passion of someone who has always tried to live as a free man. With a poem by Andrea Rivera. Foreword By Philip Martinez.