Tormenti della cattività - 9788811603573

Tormenti della cattività: A dieci anni dalla sua ultima raccolta di versi, Antonio Riccardi torna alla poesia con un libro compatto e insieme variegato, ricco di accenti e sfumature. "Tormenti della cattività", che deve la sua ispirazione più profonda alla poesia di Vittorio Sereni e a quella di Attilio Bertolucci, racconta ciò che nella vita di ogni giorno si oppone, più o meno duramente, al desiderio di libertà. Ognuno, sembra dire l'autore, affronta le diverse condizioni della propria esistenza - la memoria dei luoghi e delle cose, l'erotismo, il lavoro e infine la morte - con fatica, spesso con insofferenza. E a volte aspira a tagliare i legacci che lo costringono. All'incrocio tra vero e falso, tra verosimile e incerto, come se la scena della vita fosse un diorama, il poeta fa agire e pensare una figura che lo «interpreta» e dice che l'esistenza è un enigma, di cui i «tormenti della cattività» sono la rappresentazione figurata, i racconti allegorici in miniatura. Così Riccardi, lavorando la parola come un'arte sapienziale che salva i nodi di senso dal corso mutevole della storia e li rende esemplari, dà le sembianze di un museo di scienze naturali a uno dei luoghi fondativi della sua poesia, il podere di famiglia a Cattabiano, sull'Appennino emiliano; ripercorre le dinamiche delle relazioni d'amore come un interprete di significati araldici; allude al lavoro editoriale nello spettro di una crittografia; e riflette sul mistero della morte nell'estetica impassibile del cenotafio.
Ten years after his last collection of verses, Antonio Riccardi returns to poetry with a compact and varied book, full of accents and nuances. "Torments of captivity", which owes its deepest inspiration to the poetry of Vittorio Sereni and that of Attilio Bertolucci, tells of what in everyday life is opposed, more or less harshly, to the desire for freedom. Each one, the author seems to say, faces the different conditions of his own existence - the memory of places and things, eroticism, work and finally death - with difficulty, often with impatience. And sometimes he aspires to cut the ties that force him. At the intersection of true and false, between plausible and uncertain, as if the scene of life were a diorama, the poet makes act and think of a figure who "interprets" him and says that existence is an enigma, of which the "torments of captivity" are the figurative representation , the allegorical miniature tales. So Riccardi, working the word as a wisdom art that saves the knots of meaning from the changing course of history and makes them exemplary, gives the appearance of a museum of natural sciences to one of the founding places of his poetry, the family farm in Cattabiano , on the Emilian Apennine; retraces the dynamics of love relationships as an interpreter of heraldic meanings; alludes to editorial work in the spectrum of encryption; and reflects on the mystery of death in the impassive aesthetic of the cenotaph.