La grazia della contemplazione. Beniamino Maggiore - 9788866471653

La grazia della contemplazione. Beniamino Maggiore: Il contributo che ha fatto la fama del Beniamino Maggiore non consiste tanto nella formulazione di una definizione originale della contemplazione, quanto piuttosto nell'introduzione di una struttura esplicativa fondata sulla divisione e sulla distinzione dei generi e dei modi dell'atto contemplativo. L'intento di Riccardo, da lui stesso dichiarato fin dai primi capitoli dell'opera, è infatti quello di arrivare a comprendere la contemplazione da una prospettiva antropologica, cioè soffermandosi più che sull'oggetto della contemplazione, sulle possibilità che l'uomo ha a sua disposizione per raggiungere questa forma di conoscenza, quindi sulle sue facoltà conoscitive e sulle loro diversificate modalità di comprensione della realtà. Non a caso Riccardo di San Vittore fu considerato il punto di riferimento per la teologia mistica e la dottrina della contemplazione. Ne danno conferma, ad esempio, Dante, che nel X canto del Paradiso, vv. 130-132, non esita ad affermare che Riccardo «a considerar fu più che viro», come pure lo stesso Bonaventura, che lo ritiene maestro nella contemplazione.
The contribution which made the fame of Benjamin Maggiore lies not so much in the formulation of an original definition of contemplation, but rather to introduce an explanatory framework founded on the Division and on the distinction of genres and ways of the contemplative Act. Riccardo's intent, which he declared since the early chapters of the work, is to come to understand the contemplation from an anthropological perspective, i.e. focusing more than the object of contemplation, on the possibility that the man has at his disposal to achieve this form of knowledge, then on his cognitive faculties and their diverse ways of understanding reality. No coincidence that Richard of Saint Victor was considered the benchmark for the Mystical Theology and the doctrine of contemplation. They confirm, for example, Dante, who in the tenth canto of paradise, vv. 130-132, does not hesitate to say that Richard ??a considerar was more than viro??, as well as the same Ball, which he considers master in contemplation.