Marx, tra formule, dialettica e profezie. La magnifica illusione - 9788860604989

Marx, tra formule, dialettica e profezie. La magnifica illusione: Il saggio presenta l'avventura intellettuale di Marx come un lungo viaggio, sulla scia del pensiero hegeliano, alla ricerca dell'alienazione del mondo moderno, individuata nella proprietà privata e negli sviluppi che ne derivano nell'era del capitalismo. Marx, nel Capitale, ci mostra un 'mondo a testa in giù', per usare le sue parole, un mondo dove le merci prodotte vivono di vita propria e i salariati che le producono diventano mezzi del capitale per crescere su se stesso. Nell'alienazione della produzione di merci trovano le loro radici anche la separazione tra società civile e Stato politico, e le astrazioni della religione, dove l'uomo mette in Dio ciò che toglie a se stesso. Il punto d'approdo della profezia di Marx è un mondo supersviluppato sul piano produttivo e scientifico, regolato da scelte tecniche tra mezzi diversi per raggiungere il fine unico di una società ormai omogenea e pacificata. Un mondo dove una libertà individuale di impronta anarchica convive in una sintesi quanto mai problematica (e secondo il grande Kelsen impossibile) con le necessità della produzione pianificata dai tecnici. È la conclusione della storia nella salvezza universale e nella riconquista del paradiso perduto, con la fine di ogni contrasto e quindi con il venire meno dello Stato e della stessa politica. È un discorso che trova echi nell'attuale crisi della politica e nel ritorno in auge della voce di tecnocrati e pensatori neoanarchici...
The essay presents the intellectual adventure of Marx as a long journey, following on from the Hegelian thinking, looking for the alienation of the modern world, identified in private ownership and the resulting developments in the era of capitalism. Marx, capital, shows us a ' world upside down ', to use his words, a world where goods produced live their own lives and workers that produce become means of capital to grow on itself. In alienation of commodity production also find their roots the separation between civil society and political State, and abstractions of religion, where the man puts into God what takes away to himself. The arrival point of the prophecy of Marx is an overdeveloped in terms of production and scientific world, regulated by technical choices between different means to achieve the end only by a company now smooth and peaceful society. A world where an individual freedom of living in an anarchic footprint synthesis as problematic (and according to Kelsen impossible) with the needs of the planned production by technicians. And the conclusion of the story in universal salvation and the reconquest of the lost paradise, with the end of each contrast and then with the decline of the State and of the same policy. And a speech that finds echoes in the current political crisis and the revival of technocrats and thinkers neoanarchici ...