Storie di Venezia - 9788862884310

Storie di Venezia: Queste "Storie di Venezia", costruite sestiere per sestiere, sono evocate nei luoghi in cui vissero i protagonisti, furono girate le scene dei film e gli scrittori immaginarono ambientati i loro romanzi: da "Il mercante di Venezia" di Shakespeare alle vite parallele di Brodskij e Stravinskij; dalla genesi del "Milione" di Marco Polo a "Fino alla fine del mondo" di Wenders e "Pane e tulipani" di Silvio Soldini; dal passaggio di Dante, Petrarca e Boccaccio a Goldoni e la riforma del teatro; dalla caduta della Serenissima all'arrivo di Bonaparte; dallo scandaloso approdo al Festival del Cinema di Hedy Lamarr, la donna più bella del mondo a Peggy Guggenheim su Canal Grande. Venezia è come uno di quei messaggi chiusi in una capsula ermetica e sepolti da qualche parte per i posteri: sotto un manto stradale, in una navicella spaziale, in una tomba. Qui risuonano i canti notturni dei gondolieri secondo Goethe, i racconti delle imprese amorose di Giacomo Casanova, i sospiri della poetessa prostituta Veronica Franco. Tra le sue calli, sulle sue spiagge, Proust ambientò alcuni capitoli della "Ricerca del tempo perduto", Thomas Mann narrò l'amore infelice di Gustav von Aschenbach ne "La morte a Venezia", Luchino Visconti girò le scene notturne del suo "Senso". Venezia è un messaggio temporale grande come una città di centomila abitanti. Aliena, lontana, antica, sollecita nella mente del viaggiatore l'idea di un momento irripetibile, memorabile, eterno.
These "Stories of Venice", built for sestiere for sestiere, are evoked in the places where the protagonists lived, the scenes of the films were filmed and the writers imagined their novels: from Shakespeare's "The Merchant of Venice" to the parallel lives of Brodsky and Stravinsky; from the genesis of Marco Polo's "Million" to Wenders' "Until the End of the World" and Silvio Soldini's "Bread and Tulips"; from the passage of Dante, Petrarca and Boccaccio to Goldoni and the reform of the theater; from the fall of the Serenissima to the arrival of Bonaparte; from the scandalous landing at the Film Festival of Hedy Lamarr, the most beautiful woman in the world to Peggy Guggenheim on Canal Grande. Venice is like one of those messages locked in an airtight capsule and buried somewhere for posterity: under a road surface, in a spaceship, in a tomb. Here the nocturnal songs of gondolieri resound according to Goethe, the tales of the amorous exploits of Giacomo Casanova, the sipers of the poet prostitute Veronica Franco. Among his calluses, on his beaches, Proust set some chapters of the "Search of Lost Time", Thomas Mann recounted the unhappy love of Gustav von Aschenbach in "Death in Venice", Luchino Visconti shot the night scenes of his "Senso". Venice is a temporal message the size of a city of one hundred thousand inhabitants. Alien, distant, ancient, urges in the traveler's mind the idea of a once-in-a-lifetime, memorable, eternal moment.