Opera omnia. Vol. 4/2: Mito e rito. Le costanti del sacro - 9788816415768

Opera omnia. Vol. 4/2: Mito e rito. Le costanti del sacro: Con questo secondo tomo del vol. IV dell'Opera Omnia si conclude il percorso con cui Julien Ries delinea gli elementi fondamentali dell'antropologia religiosa come nuovo ambito di sapere (voll. II-IV). Per trovare le tracce che l'homo religiosus ha lasciato nella storia occorre comprendere le modalità tramite le quali si esprime la tensione dell'umanità verso il sacro: prima di tutto, i racconti mitici e le pratiche rituali. La prima parte del volume è dedicata all'analisi del mito, inteso come «costante importante e permanente del sacro»: chiarito il significato del termine in relazione alla cultura - quella greca - che lo ha visto nascere, Ries ripercorre le diverse espressioni del pensiero mitico nelle civiltà e nelle culture, a partire dalla preistoria. È quindi ricostruita in maniera puntuale la storia delle teorie del mito, dall'antichità ai giorni nostri, con particolare attenzione alle prospettive psicoanalitiche, strutturaliste e al dibattito teologico, per mettere in evidenza come, a poco a poco, si definisca sempre meglio un'ermeneutica che, grazie agli apporti di maestri come Carl Gustav Jung, Georges Dumézil, Mircea Eliade, Paul Ricoeur, contribuisce a edificare un'antropologia del sacro. Le modalità attraverso le quali il mito esplica la sua funzione nell'antropologia religiosa sono infine mostrate attraverso l'analisi di alcuni tipi di racconto mitico: i miti di fondazione del cosmo e quelli riguardanti la caduta dell'uomo, ma anche certi miti moderni distorti e utilizzati per giustificare l'esercizio della violenza. In realtà, però, mito, rito e sacro sono i
With this second volume of vol. IV of the Opera Omnia concludes the path with which Julien Ries outlines the fundamental elements of religious anthropology as a new field of knowledge (voll. II-IV). To find the traces that homo religiosus has left in history it is necessary to understand the ways in which humanity's tension towards the sacred is expressed: first of all, mythical tales and ritual practices. The first part of the volume is dedicated to the analysis of the myth, understood as an "important and permanent constant of the sacred": having clarified the meaning of the term in relation to the culture - the Greek one - that saw it born, Ries traces the different expressions of mythical thought in civilizations and cultures, starting from prehistory. The history of the theories of myth, from antiquity to the present day, is therefore reconstructed in a timely manner, with particular attention to psychoanalytic, structuralist perspectives and theological debate, to highlight how, little by little, a hermeneutic is increasingly defined which, thanks to the contributions of masters such as Carl Gustav Jung, Georges Dumézil, Mircea Eliade, Paul Ricoeur, it contributes to building an anthropology of the sacred. The ways in which myth performs its function in religious anthropology are finally shown through the analysis of some types of mythical tale: the myths of the foundation of the cosmos and those concerning the fall of man, but also certain modern myths distorted and used to justify the exercise of violence. In reality, however, myth, rite and sacred are the