La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta - 9788842811855

La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta: Accade a volte, per un caso o forse per un imperscrutabile destino, che le menti migliori di un'epoca si concentrino in un unico luogo, facendolo diventare così il centro del mondo. Negli anni venti e trenta del Novecento questo luogo fu Parigi, "il posto migliore dove essere giovani ", la città ideale per "vivere da geni". Qui si ritrovarono Hemingway e Fitzgerald, Pound e Eliot, Faulliner e Auden, Apollinaìie, Breton, Gide, Gertrude Stein, Beckett, Benjamin e Valéry. E più tardi Sartre, Simone de Beauvoir, Lacan e lui, James Joyce, alla ricerca di un editore per il monumentale romanzo che stava terminando. Il loro punto d'incontro era una piccola libreria in rue de l'Odèon, Shakespeare and Company, fondata da una giovane americana approdata alla Ville Lumière nel 1916, appassionata di letteratura e tenace sostenitrice di nuovi talenti: Sylvia Beach. Fu lei a intuire con lungimiranza il genio di Joyce e a pubblicarne l'opera capitale, "L'Ulisse", che molti illustri editori avevano in precedenza bollato come "incomprensibile" e "oscena". Ma Sylvia fu per Joyce molto più che una semplice editrice: a lui consacrò i dieci anni migliori della sua vita, incoraggiandolo, finanziandolo e promuovendolo presso il pubblico e la critica.
It sometimes happens, for a case or perhaps for an inscrutable fate, that the best minds of an era are concentrated in one place, making it so the center of the world. In the twenties and thirties of the twentieth century this place was Paris, "the best place to be young", the ideal city for "live from genes". Here met Hemingway and Fitzgerald, Pound and Eliot, Auden, Faulliner and Apollina??ie, Breton, Gide, Gertrude Stein, Beckett, Benjamin and Val??ry. And later on Sartre, Simone de Beauvoir and Lacan and he, James Joyce, looking for an editor for the monumental novel that was ending. Their meeting place was a small library in the rue de l ' Odeon theatre, Shakespeare and Company, founded by a young American landed the City in 1916 with a passion for literature and tenacious supporter of new talent: Sylvia Beach. She guessed with Joyce's genius and foresight to publish the work, "Ulysses", which many prominent publishers had previously branded as "incomprehensible" and "obscene". But Sylvia was for Joyce more than a Publisher: He anointed the ten best years of his life, encouraging him, financing it and promoting it among the public and the critics.