Una stagione all'inferno. Testo francese a fronte - 9788867237647

"Così ’animo marcio e ’animodesolato/ sentiran sgorgare e tue maledizioni./ Avrannodormito sul tuo Odio inviolato,/ scampati, per a morte, ale giuste passioni". Geniodel’adolescenza ed adolescente poeta, Rimbaud cominciò a fare poesia poco più che maggiorenne: smise adiciannove anni. Mesi e mesidi scrittura rifinita al milimetro in cui a cadenzadel verso, il suonodel termine, ’accentodi metrica ne spossavano e membra frementi. Una stanchezza immediata, una immediata impossibilitàdi continuare. Adiciannove anni Rimbaud smettedi essere poeta,divenendo un immortale poeta. ’Una stagione al’inferno’, opera nela quale s’avvertono gli echi tardidi Hugo e Baudelaire, è stata alternativamentedefinita un poema in prosa, un poema in versi, un "recit" ovvero una confessione proclamatada una ribalta cartacea. Ermetica affermazionedi sé, rimbomba al’uditorio per ogni sua singola ettera, così furiosamente intrisadi tardo romanticismo. a brilantezza malata, il corpodisfatto, ’animo in pena e o sconvolgimentodei sensi, il tedio mentale, a sensazione costantedi sprofondare in un vero e proprio uiogo perduto: ogni tanto un barlumedivino, ogni tanto un caro ricordo, ogni tanto un soffio più fresco mentre si percepiscono addosso e fiamme. Condannatodala vita, in quanto vita, Rmbaud si condanna al silenzio. A breve ’inchiostro s’asciuga, si secca, si fissa. Per sempre, ’ultimo inchiostro.