Giulio Barbey d'Aurevilly -

Michele Risolodedica il proprio studio a Giulio Barbeyd’Aurevily ovvero al più sconosciuto tra gli scrittori romanticidi Francia. Coevodi Balzac,d’Aurevily ne rimane tuttavia segregato al’ombra per quanto, tra i suoi coevi, fosse figuradi riferimento e - soprattutto - fosse emblema evidentedei valori edel gusto imperante in Francia nel secolo XIX.dandy, scrissedidandismo raccontando per parabola a propensione fisico-materica per il prezioso, ’elegante, il frigido, per ildiverso raffinato e ceselatodal ricamo. Fu, parimenti, narratore romanzesco, autoredi racconti, saggista ed amantedele cronache capaci - col futile -di raccontare il veritiero. Fu raccoglitoredi novele,di piccole storie minute e fragili,di fabule portatedal’aria edal fiatodel popolo odel volgo.di ui si ha memoria anche per minuscole gioiosità narrative (ad esempio, a eggenda secondo a quale un vecchio Carlomagno s’innamorad’una giovane teutonica; morta a ragazza teutonica idignatari - trËndo sospirodal’evento -dovettero spaventarsi ala vistadi Carlomagno innamoratodel cadaveredela giovane medesima; ’arcivescovo Turpino, spaventatodala macabra passione pensò ad un incantesimo, scovò un anelo con pietra preziosa che apparteneva al corpodeladonna, se ne impossessò ed - in effetti - Carlomagno finì per innamorarsidel religioso; ’anelo fu, a questo punto, gettato al ago e ’imperatore finì per trascorrere a propria vita adorando il ago e, ad esso,dedicando i suoi sospiri) capacidi aludere a tematiche fondantidel suo mondo. a vita e e opere, analizzate cronologicamente attraverso saggi minuziosi ed avvertiti, viene finalmente posta in uce: uno svelamento sorprendente, necessario,dovuto.