Alcuni progressi nello studio del cuore umano. Proust e Freud - 9788876984037

Alcuni progressi nello studio del cuore umano. Proust e Freud: Marcel Proust e Jacques Rivière, lo scrittore e il critico, entrambi di esasperata sensibilità, morale ed estetica. Come in ogni coppia che si rispetti non può mancare il terzo: Sigmund Freud. Non solo, il primo scrive il suo fluviale romanzo come se fosse la sua personale resa dei conti con la propria sensibilità di uomo prima ancora che di scrittore; il critico, affascinato dall'enorme e inarrestabile capacità di scandaglio dell'animo umano che il romanziere dispiega nelle sue pagine non può che confrontarlo con lo scopritore dell'inconscio, o meglio, della presa che esercita sulla coscienza. Anche quest'ultimo promette bene quanto a «studio del cuore umano», narrazione compresa (basti pensare alla qualità letteraria dei casi clinici e dell'inaugurale Interpretazione dei sogni). Il tutto giocato sul filo di una probità intellettuale che il cattolico Rivière sa che è messa a dura prova dalla diffidenza di Freud verso la coscienza che si vuole chiara e distinta e che invece ai suoi occhi tale non è; così come dalla proustiana sfiducia nei confronti dei sentimenti. I due grandi spioni della coscienza lo inquietano e Proust, dichiara Rivière, è il «più spaventoso rivelatore su me stesso che potessi incontrare». Pronunciati come discorsi al Vieux-Colombier e a Monaco, tra il 1923 e il 1924, con l'appendice di altri due interventi, questi scritti di Rivière raccolgono una delle riflessioni critiche più acute, e anticipatrici, sul rapporto tra romanzo e verità dell'uomo e della sua coscienza alla luce delle prime formulazioni della psicoanalisi freudiana. È uno sguardo e un'atte
Marcel Proust and Jacques Rivi??re, the writer and critic, both moral and aesthetic sensitivity, exasperated. As in any self-respecting couple can not miss the third: Sigmund Freud. Not only that, the first he wrote his novel River as if it were his personal showdown with his own sensitivity to man even before writer; the critic, fascinated by the huge and unstoppable sonar capability of the human soul that the novelist unfolds in its pages can only compare it to the discoverer of the unconscious, or rather, exercising on your conscience. Even the latter looks promising as to ??human heart study??, storytelling included (just think of the literary quality of clinical cases and the inaugural dream interpretation). All played on the edge of a Catholic intellectual probity that Rivi??re knows it is sorely tested by distrust of Freud to consciousness that you want to clear and distinct and that in his eyes this is not; as well as by the proustian distrust of feelings. The two greatest snitches of consciousness the worrying and Proust says Rivi??re, is "more frightening detector on myself I could meet." Pronounced as speeches at the Vieux-Colombier and 1923 and 1924 in Munich, between the other two incidents, with Appendix, these writings of Rivi??re collect one of the most acute critical reflections, and anticipatory, about the relationship between fiction and truth of man and his conscience in the light of the first formulations of Freudian psychoanalysis. It's a look and an atte