Innovazione tra luce e ombra - 9788849857207

Innovazione tra luce e ombra: "L'innovazione vive una condizione universale di rispetto incondizionato: qui è dove abita l'uomo della pratica, poiesis, che trova il suo contrario nella limitazione e nella ripetizione di se stesso. L'abitudine è il suo vero contrario. Chi accetta lo stato di fatto si mette nella condizione di 'Candide', di sposalizio con la natura, mentre l'innovazione è proprio la nostra incapacità di adattarci alla natura. Di contro c'è la questione che riguarda l'uomo, l'esserci. È qui che troviamo il vero ritardo perché di fronte all'innovazione dovremmo rinnovare anche noi stessi, emanciparci. Ma indugiamo di fronte all'accelerazione innovativa, sappiamo che saremo sempre in ritardo rispetto alle nuove tecnologie, cioè sempre incompetenti e sempre più impotenti. L''insufficienza' della nostra capacità adattiva motiva la nostra inquietudine e la nostra incontentabilità (che il marketing sfrutta a dovere), nichilismo e indifferentismo fanno il resto. Non disponiamo più di un idealità come quella tensione rinascimentale volta all''uomo completo', verso ciò che paradossalmente poteva ancora desiderare di essere un Marx giovane e sfrontato: «Io non sono nulla e dovrei essere tutto»." (Il curatore)
"Innovation lives a universal condition of unconditional respect: here is where the man of practice inhabits, poiesis, who finds his opposite in limiting and repeating himself. The habit is its true opposite. Those who accept the de facto state put themselves in the position of 'Candide', of marriage with nature, while innovation is precisely our inability to adapt to nature. On the other hand, there is the question of man, of being there. This is where we find the real delay because in the face of innovation we should also renew ourselves, emancipate ourselves. But we are lingering in the face of innovative acceleration, we know that we will always lag behind new technologies, that is, always incompetent and increasingly powerless. The inadequacy of our adaptive capacity motivates our anxiety and our dissatisfaction (which marketing exploits well), nihilism and indifference do the rest. We no longer have an idealism like that Renaissance tension aimed at the complete man, towards what paradoxically could still wish to be a young and cheeky Marx: "I am nothing and I should be everything"." (The Curator)