Le rivoluzioni della dignità. 18 mesi di proteste, di repressione e di rivoluzioni che hanno cambiato il mondo arabo - 9788823017122

Le rivoluzioni della dignità. 18 mesi di proteste, di repressione e di rivoluzioni che hanno cambiato il mondo arabo: Il 10 dicembre del 2010 a Sidi Bouzid in Tunisia si dava fuoco il giovane venditore ambulante Mohamed Bouazizi per protestare contro i soprusi della polizia. Fu l'inizio di quella che è stata chiamata la Primavera araba: una serie di movimenti di protesta, di manifestazioni, di occupazioni che hanno coinvolto decine di milioni di persone, giovani e donne, in tutto il Nordafrica e il Medioriente. A distanza di quasi due anni dall'inizio delle proteste il bilancio è ancora incerto: in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen sono stati rovesciati i regimi al potere da decenni; in altri paesi (Giordania, Marocco, Oman) le proteste hanno dato impulso a movimenti di riforma già in atto; in altri ancora (Arabia Saudita, Bahrein, Mauritania) le proteste non hanno prodotto apprezzabili risultati. In Siria la guerra civile ha assunto caratteri sempre più sanguinari. Laddove sono stati rovesciati i regimi e si sono tenute libere elezioni vi è stata l'affermazione di movimenti religiosi legati ai Fratelli musulmani, la forza politica meglio organizzata in tutto il mondo arabo; mentre in Algeria e in Libia hanno prevalso i partiti governativi di carattere "laico". Quali che saranno gli esiti ultimi dei vasti cambiamenti in corso, essi hanno rappresentato un risveglio della dignità e della volontà di autogoverno del mondo arabo, un prepotente bisogno di libertà e di sviluppo economico che ha indotto i paesi europei e gli Stari Uniti a cambiare le loro politiche estere e a cercare nuove forme di collaborazione.
On 10 December 2010 in Sidi Bouzid in Tunisia was fire on young street vendor Mohamed Bouazizi in protest against police abuses. It was the beginning of what has been called the Arab spring: a series of protests, demonstrations, occupations involving tens of millions of people, young people and women, across North Africa and the Middle East. After almost two years since the start of the protests, the results are still uncertain: in Tunisia, Egypt, Libya and Yemen were overturned regimes in power for decades; in other countries (Jordan, Morocco, Oman) protests have given impetus to reform movements already under way; in others (Saudi Arabia, Bahrain, Mauritania) protests did not produce appreciable results. In Syria the civil war has taken on increasingly bloodthirsty characters. Where were overturned regimes and free elections were held there was the affirmation of religious movements linked to the Muslim Brotherhood, the best organized political force throughout the Arab world; While in Algeria and Libya have prevailed "secular" government parties. Whatever the outcome of the extensive changes underway, they represented a reawakening of the dignity and will of self-government in the Arab world, an overpowering need for freedom and economic development that has led the European countries and the United States to change their foreign policies and Stari to seek new forms of cooperation.