Teologia della tenerezza. Un «Vangelo» da riscoprire - 9788810405574

Teologia della tenerezza. Un «Vangelo» da riscoprire: Fra tutti i sentimenti che l'uomo ha sviluppato durante la sua storia non ne esiste uno che superi la tenerezza come qualità tipicamente umana e umanizzante. Evidentemente essa non va fraintesa con il sentimentalismo o con la debolezza. Si tratta piuttosto di un sentimento che rende la persona affettuosa, compartecipe, colma di rispetto e meraviglia di fronte alla perfezione del cosmo e ad ogni forma di vita, capace di apprezzamento e giusta tolleranza verso se stessa e gli altri. Ma perché la tenerezza dovrebbe aver a che vedere con la teologia? Non esiste infatti, a tutt'oggi, una "teologia della tenerezza" e quasi nessun dizionario teologico contempla questa voce. Tuttavia è proprio Dio la sorgente inesauribile e il vertice di ogni tenerezza. L'autore intraprende quindi un percorso in larga misura inesplorato, ma decisivo se si vuole che la Chiesa si presenti al mondo come il sacramento della tenerezza di Dio, di un Dio di bontà e di grazia, e non di punizione o di paura. Il discorso non si impone, d'altra parte, solo per la comunità ecclesiale, ma per il mondo intero e il suo futuro. L'alternativa è tra una cultura della tenerezza, e quindi dell'amore e della vita, o un'anticultura della violenza, e quindi dell'egoismo e della morte.
Among all the feelings that humans have developed throughout its history there's an excess of tenderness as typically human and humanizing quality. Obviously it should not be misunderstood with sentimentality or with weakness. Rather, it is a sentiment that makes affectionate person, shared, full of respect and AWE in front of the perfection of the universe and to all forms of life, capable of appreciation and good tolerance for herself and others. But because the tenderness should have to do with theology? There is, to date, a "Theology of tenderness" and hardly any theological dictionary contemplates this entry. However God is the inexhaustible source and Summit of every tenderness. The author undertakes therefore to a large extent unexplored but decisive path if you want the Church to present to the world as the sacrament of the tenderness of God, a God of goodness and grace, and not by punishment or fear. The speech is not imposed, on the other hand, only for the ecclesial community, but for the whole world and its future. The alternative is between a culture of tenderness, and then of love and life, or an anti-culture of violence, and therefore of egoism and death.