Putin e la ricostruzione della Grande Russia - 9788830445147

Putin e la ricostruzione della Grande Russia: Perché i russi amano Putin? Il numero uno del Cremlino preoccupa europei ed americani, ma esprime le ambizioni di un Paese fiero della sua storia e che non intende rinunciare al suo ruolo Dire Russia per molti significa dire Vladimir Putin. Da più di quindici anni al governo di un Paese di enormi dimensioni, che si estende dal Mare del Nord al Pacifico, l'«uomo più potente del mondo», come dal 2013 lo definisce Forbes, ha infatti impresso il proprio marchio sulla storia recente dell'ex impero sovietico. Non solo. Con una strategia politico-istituzionale aggressiva e spregiudicata, che in più occasioni è parsa lontana dagli standard delle democrazie occidentali, è diventato uno degli attori principali sullo scenario geopolitico contemporaneo. Ma quali sono le ragioni profonde di questo successo? Quale il segreto di un potere così incontrastato? Secondo Sergio Romano, che ha concluso la sua lunga e prestigiosa carriera diplomatica come ambasciatore proprio a Mosca, Putin si è impegnato a fondo nella ricostruzione dell'identità russa, rinnovando un bagaglio di simboli, valori e ideali rimasti sepolti per secoli. Consapevole del peso della tradizione, che da Pietro il Grande al tramonto dello zarismo ha forgiato istituzioni e culture politiche della nazione, Putin ha saputo gestire a proprio vantaggio la memoria pubblica della Rivoluzione d'Ottobre, rafforzando al tempo stesso il ruolo della Chiesa ortodossa, cui ha garantito un nuovo spazio sociale. Ha rispolverato, insomma, un'ideologia e una missione. È da queste premesse, ci fa capire Romano in pagine documentate che dobbia
Why do Russians love Putin? The number one of the Kremlin worries Europeans and Americans, but expresses the ambitions of a country proud of its history and that does not intend to give up its role To say Russia for many means to say Vladimir Putin. For more than fifteen years in the government of a country of enormous size, which extends from the North Sea to the Pacific, the "most powerful man in the world", as Forbes defines him since 2013, has in fact imprinted his mark on the recent history of the former Soviet empire. And that's not all. With an aggressive and unscrupulous political-institutional strategy, which on several occasions has seemed far from the standards of Western democracies, it has become one of the main actors on the contemporary geopolitical scenario. But what are the profound reasons for this success? What is the secret of such an undisputed power? According to Sergio Romano, who ended his long and prestigious diplomatic career as ambassador to Moscow, Putin has been deeply committed to the reconstruction of Russian identity, renewing a wealth of symbols, values and ideals that have remained buried for centuries. Aware of the weight of tradition, which from Peter the Great to the sunset of tsarism forged institutions and political cultures of the nation, Putin was able to manage to his advantage the public memory of the October Revolution, while strengthening the role of the Orthodox Church, to which he guaranteed a new social space. In short, it has dusted off an ideology and a mission. It is from these premises, Romano makes us understand in documented pages that he must