Cos'hai da guardare - 9788804709343

Cos'hai da guardare: Lui, Roberto Rondelli, è uno degli ultimi "maledetti" della canzone e della poesia italiana, un artista che porta con sé la beffarda, dolente, orgogliosa eredità umana e politica della sua Livorno. Rondelli ha scritto e continua a scrivere canzoni che sanno di amori difficili, di rabbia e malinconia, e soprattutto continua a fare del palco, da vero performer, la sua vera patria, mescolando il graffio della comicità e della provocazione al ripiegamento della ballata. In "Cos'hai da guardare" Rondelli fa i conti con chi l'ha messo al mondo, con la città che lo ha visto crescere, con le donne - beatitudine e dannazione -, con la solitudine, con l'alcol e la droga, con la musica - sfida e bellezza. Attraverso uno sbilenco andare e venire di immagini e un benefico disordine degli affetti tornano la dolce figura della madre, lo sguardo interrogativo del padre, i fantasmi dell'apprendistato sessuale, le prime grandi avventure musicali (i Beatles, Lou Reed, Iggy Pop ma anche Guccini, e naturalmente il faccia a faccia con l'altro grande livornese, Piero Ciampi), il premere del mondo a cavallo del millennio, il dolce sgomento di avere figli a cui passare il testimone. Lo vediamo farsi portare in galera per "atti osceni", patire la morte dell'amico bassista Alessandro, suonare per ragazzini leucemici, ricominciare sempre da una donna, vivere la nicchia preziosa della propria arte come la vera salvezza. Bobo Rondelli, ovvero una storia con tante aperture e nessun finale possibile: solo la nettezza di quella domanda senza punto interrogativo, "Cos'hai da guardare".
He, Roberto Rondelli, is one of the last "cursed" of Italian song and poetry, an artist who brings with him the mocking, painful, proud human and political heritage of his Livorno. Rondelli has written and continues to write songs that taste of difficult loves, anger and melancholy, and above all continues to make the stage, as a true performer, his true homeland, mixing the scratch of comedy and provocation with the folding of the ballad. In "What you have to watch" Rondelli comes to terms with those who put him into the world, with the city that saw him grow up, with women - bliss and damnation - with loneliness, with alcohol and drugs, with music - challenge and beauty. Through a slobpy coming and going of images and a beneficial disorder of affections return the sweet figure of the mother, the questioning gaze of his father, the ghosts of the sexual apprenticeship, the first great musical adventures (the Beatles, Lou Reed, Iggy Pop but also Guccini, and of course the face-to-face with the other great Livorno, Piero Ciampi), the press of the world at the turn of the millennium, the sweet dismay of having children to pass the baton to. We see him being taken to jail for "obscene acts", suffering the death of his bassist friend Alessandro, playing for leukaemia kids, always starting over from a woman, living the precious niche of his art as true salvation. Bobo Rondelli, that is a story with many openings and no possible ending: just the sharpness of that question without question mark, "What do you have to watch".