Alfa Romeo. La tela di Penepole. Fatti, disfatti e misfatti in un caso di «malasanità» industriale - 9788888269375

Alfa Romeo. La tela di Penepole. Fatti, disfatti e misfatti in un caso di «malasanità» industriale: Italo Rosa ha lavorato all'Alfa Romeo dal 1955 al 1987, fino a diventare Capo del Personale degli stabilimenti del Nord: oltre trent'anni trascorsi in Azienda, dall'epoca della Giulietta alla cessione alla FIAT. Questo è il suo minuzioso racconto. Già il titolo sintetizza l'assurda realtà di lunghi anni di confronto tra una gran parte dell'Azienda (dirigenza, tecnici, operai... e tanti altri) che creava una "tela" fatta di successi ammirati in tutto il mondo mentre politici, sindacati, e altre forze, interne ed esterne, continuamente la disfacevano. Un percorso che va dal grande Luraghi, i suoi nitidi successi e la sua ignobile defenestrazione a opera dei politici, le presidenze combattive di Cortesi e Massacesi, tenacemente impegnate nel tentativo di un risanamento, per giungere alla sfumata acquisizione da parte Ford e la successiva svendita a FIAT. Un pezzo importante della storia economica e industriale italiana e dei mali, ancora oggi attuali, fra i quali l'incapacità di valorizzare le nostre grandi industrie.
Italo Rosa worked at Alfa Romeo from 1955 to 1987, eventually becoming Chief of staff of establishments in North: over thirty years spent in the company, since the Juliet at the sale to FIAT. This is his meticulous narrative. The title alone summarizes the absurd reality of long years of confrontation between a large part of the company (executives, technicians, workers ... and many others) which created a "canvas" success admired worldwide while politicians, unions, and other forces, both internal and external, continually fell down again. A path that goes from big Luraghi, its sharp accomplishments and his vile defenestration by the politicians, fighting chairs of courteous and Magar, tenaciously committed to attempt a restoration to the nuanced acquisition by Ford and the subsequent sale to FIAT. An important piece of Italian industrial and economic history and evils, still present today, including the inability to promote our big industry.