L'altra città. Disagio giovanile, immigrazione, carceri: costruire nuove solidarietà - 9788838240904

L'altra città. Disagio giovanile, immigrazione, carceri: costruire nuove solidarietà: In genere, chi lasciava la campagna per trasferirsi in città, lo faceva perché aveva trovato un lavoro più stabile o meno faticoso o sperava di trovarlo con più facilità, o perché immaginava che, vivendo insieme con molte più persone, avrebbe sperimentato una esistenza con maggiori opportunità, per sé e per la propria famiglia, in una auspicata dimensione protettiva, non solo economica e sociale, ma anche culturale, religiosa e politica. Oggi però il cambiamento è oggettivamente in contraddizione con quelle intenzioni originarie del costruire le città e con quelle aspettative di chi aveva deciso di abitarle. La città era prima un luogo, oggi è più luoghi; era prima un tempo unico, oggi è più tempi e vi è differenza tra il tempo del giorno e il tempo della notte perché la città del buio è decisamente diversa dalla città della luce. Prima, la città era una sola e unica città, mentre ora si ritrovano in essa molte altre città o perlomeno "un'altra città", come affermano gli autori di questo pregevole saggio, che con coraggio denunciano una situazione che rende precario il rapporto tra civiltà ed essere umano e che reclama, in una ritrovata presenza unitaria e in un nuovo slancio politico, il rispetto dei diritti proclamati in molti manifesti e dichiarazioni contemporanei." (dalla Prefazione del Prefetto Carlo Mosca)
Typically, those who left the countryside and moved to the city, he did so because he had found a job more stable or less strenuous or hoped to find it more easily, or because he figured, living together with many more people, would experience a life with more opportunities, for himself and his family, in a hoped-for protective, not only economic and social but also cultural, religious and political. Today, however, the change is objectively contradict those original intentions of building cities and with the expectations of those who had decided to entity. The town was first a place, now more places; It was before a single time now is more time and there is a difference between the time of day and time of the night because the city of dark is definitely different from the city of light. First, the city was one city, but now find themselves in it many other cities or at least "another town", as claimed by the authors of this remarkable essay, who boldly decry a precarious situation that makes the relationship between civilization and human and claiming, in a unified presence and a new found political momentum, that the rights proclaimed in many contemporary posters and statements. " (from the preface of the prefect Carlo Mosca)