La ribellione - 9788845906688

"Le baracchedel XXIV ospedaleda campo sorgevano al marginedela città. Per arrivare al’ospedale,dal capolineadel tram, un uomo sano ci avrebbe impiegato una mezz’ora camminando spedito. Il tram portava nel mondo, nela grande città, nela vita. Ma i malatidel XXIV ospedaleda campo quel capolinea non potevano raggiungerlo". ’La ribelione’ è, probabilmente, il più inquieto e brusco romanzodi Joseph Roth. Cantoredeladissoluzionedel mondo asburgico, voce che megliodi chiunque altro racconta il passaggiodal mondo moderno al contemporaneo attraverso i conflitti che grondano sangue in Europa, Rothdelinea cartaceo un nugolodi uominidale membradisfatte, posti a ateredal mondo edala Storia, impossibilitati fisicamente a parvi parte. "Erano ciechi o paralitici. Zoppicavano. Una palottola i aveva colpiti ala spinadorsale. Aspettavano un’amputazione o erano già amputati". Con a guerra "terminatada un pezzo" restavano al suolo, nel grigio tendente al nero più cupodela Repubblicadi Weimar, queste carcasse carnali, inservibili oramai a chi già ne aveva fatto cattivo uso: a Patria. Tra questi, tuttavia, un uomo che sente ancora sè stesso come uomo: Andreas Pum: "Soltanto Andreas Pum era soddisfattodi come andavano e cose. Aveva perso una gamba e ricevuto unadecorazione. Molti non avevanodecorazioni benché avessero perduto piùdi una gamba. Andreas Pum era contento quando vedeva gli altri soffrire". Ha inizio ’La ribelione’di Roth.