Il Bambino di Varsavia. Storia di una fotografia - 9788842094579

Il Bambino di Varsavia. Storia di una fotografia: "La fotografia del bambino di Varsavia è vittima della sua grande efficacia. Nell'era multimediale planetaria, un piccolo clic ci fa passare da una vittima all'altra: clic! Mohammed al-Durah cancella il bambino di Varsavia; clic! È il turno del piccolo Eliàn Gonzàlez... La confusione sentimentale e politica è totale. L'immagine del ghetto di Varsavia non è più un documento: ha smesso di essere uno strumento pedagogico; sfocata, travestita, abusata, stravolta, sequestrata, ha perduto la sua capacità di messa in guardia; non informa più, è erosa dagli usi distorti. L'immagine si è modificata, consumata: portatrice all'inizio di una verità fondamentale, è diventata supporto di menzogne al servizio dei peggiori deliri. All'interno di un processo accelerato di globalizzazione degli affetti, delle emozioni, delle sensibilità, si fa sempre più riferimento 'all'opinione pubblica mondiale'. E ormai l'unico dovere di questa opinione pubblica è di commuoversi, di commuoversi spesso, di commuoversi e basta. L'analisi e la comprensione dei processi storici vengono messe da parte a favore della sola dimensione emotiva delle immagini. In sostanza, in una certa misura sono delle storie senza storia - né quella degli individui né quella dei popoli - quelle che oggi offrono agli occhi e alla comprensione queste immagini. L'immagine ha cessato di essere archivio. Non sollecita più il nostro desiderio di conoscere. Dopo essere stata verità, l'immagine si è trasformata in menzogna."
"The photograph of the child is a victim of his highly effective. In planetary, a small click Media makes us go from one victim to another: click! Mohammed al-Durah clears the child in Warsaw; Click! And the little Elian ... The sentimental and political confusion is total. The image of the Warsaw ghetto is no longer a document: it stopped being a pedagogical tool; blurry, disguised, abused, distorted, seized, has lost its ability to put on their guard; does not inform more, eroded from the uses distorted. The picture has changed, consumed: a carrier at the beginning of a fundamental truth, lying at the service of the worst support became delusions. Within an accelerated process of globalization affects, emotions, feelings, gets more and more reference ' to the world public opinion. And now the only duty of this public opinion is to be moved, to be moved often, to be moved. The analysis and understanding of historical processes are set aside in favor of just the emotional dimension of the images. In essence, to a certain extent are stories without story--nor that of individuals and of peoples-those that today offer eyes and understanding these images. The photo has ceased to be store. Does not stress our desire to know. After being truth, the picture has turned into a lie. "