Il Barzellettiere 1997 - 9788804419754

Il Barzellettiere 1997: Un finanziere incontra un avvocato alla Procura di Brescia. «Lo sapevi che è morto Di Pietro?» dice il finanziere. «No! Ma dai?! Come è successo?» «Per sfuggire a un fotoreporter che lo stava fotografando assieme a un noto costruttore milanese, si è arrampicato sul tetto, è scivolato e ... » «Allora è morto cadendo dal tetto?» «No, la caduta è stata attutita da un ombrellone di un bar, solo che in quel momento è passato a bordo di una Mercedes un noto assicuratore che ha perso il controllo della macchina ed è piombato proprio in mezzo ai tavolini del bar ...» «Allora Di Pietro è morto schiacciato dalla Mercedes?» «No, lui è rimasto appeso all'ombrellone e la macchina gli è passata sotto. Solo che una fortissima folata di vento ha sollevato l'ombrellone e lo ha scagliato contro una cabina telefonica, in cui un noto banchiere italosvizzero stava telefonando, per evitare di essere intercettato ... » «Allora è morto con la testa fracassata contro la cabina?» «No, l'ombrellone gli ha fatto da paracadute ... » «Ma insomma, allora si può sapere come è morto?» «Abbiamo dovuto sparargli.» Vecchissima barzelletta, resa ormai obsoleta dall'uso e dall'abuso che ne è stato fatto. Eppure sempre attuale, tanto attuale da essere definibile, in questa versione adattata alle vicende di Antonio Di Pietro, barzelletta dell'anno 1997. Se ne conoscono versioni riferite a svariati politici, persino a Reagan. Anche Silvio Berlusconi, in una famosa intervista a «Domenica In», la raccontò riferendola a se stesso. E' infatti l'apologo tetramente umoristico del tutti-contro-tutti, dell'accanimento reciproco e della distruzione sistematica dei Miti. E' la storia dell'impazzimento di una situazione politica in cui chiunque stia ai piani alti prima o poi viene fatto oggetto di colpi bassi. Barzelletta vecchia, dicevamo: tanto vecchia che pare risalga a Giulio Cesare. Di certo risale a Dante Alighieri, che la riferì a se stesso, vittima dell'Italia delle fazioni, dei potentati e delle signorie. Solo il finale era diverso. Dante avrebbe detto:"Abbiamo dovuto pugnalarlo".