Contro gli immediati. Per la scuola, il lavoro, la politica - 9788893443913

Contro gli immediati. Per la scuola, il lavoro, la politica: Chi sono gli immediati? Gli effimeri vincitori di oggi, coloro che rifuggono la mediazione, vogliono demolire ciò che è intermedio, agiscono all'istante, senza meditazione né condivisione. I nostri guru preferiti sono assertivi, semplificatori, compulsivi. Ciascuno di noi può diventare un immediato: attraverso giudizi superficiali e slogan espressi e rilanciati sulla rete, l'adozione dei nuovi alfabeti comunicativi dominati dalle emozioni. Politici e governanti immediati sono facilmente identificabili, ma sono soltanto una parte del problema, poiché gli immediati crescono e si affermano nei campi più diversi: le tecnologie, la finanza, le ignoranti strumentalizzazioni della Storia. Gli immediati portano pericoli profondi; possono toglierci la voglia di riflettere, la capacità di attendere, il coraggio di dialogare, la forza di sognare. Dobbiamo metterli all'angolo, per tornare a scommettere sul tempo medio, il domani, nella vita politica e in quella quotidiana, nelle istituzioni e nelle azioni personali. E abbiamo bisogno di insegnanti, di valenti formatori; di chi costruisca nuove possibilità per il lavoro, nell'età dell'intelligenza artificiale e dell'automazione; di chi restituisca partecipazione, efficacia e onore alla politica.
Who are the immediate? The ephemeral winners today, those who shun the mediation, they want demolishing what is intermediate, act instantly, without meditation nor sharing. Our gurus are assertive, wayward, compulsive gamblers. Each of us can become an immediate superficial judgements and slogans and re-launched: through the network, the adoption of the new communicative alphabets dominated by emotions. Immediate political and Government leaders are easily identified, but they are only part of the problem, since the most diverse fields grow and immediate claim: technologies, finance, the exploitation, ignorant of history. The immediate bring profound dangers; they can take away the desire to reflect, the ability to wait, the courage to dialogue, the strength to dream. We have to put them on the corner, to return to bet on average time, tomorrow, in political life and in the daily one, in institutions and personal actions. And we need teachers, of talented trainers; of those who construct new possibilities for work, in the age of artificial intelligence and automation; who evaluates participation, effectiveness and honour to politics.